Il decreto legislativo n. 156 del 7 settembre 2012, intitolato “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie”, ha disposto la soppressione di piu’ di 600 uffici del giudice di pace (667 per la precisione) su un totale di 846. E fin qui nulla da eccepire al Ministro Severino.


Tuttavia, se da una parte l’articolo 1 ne indica la soppressione, rimandando a due tabelle allegate per l’elenco completo, l’articolo tre in perfetto stile gattopardesco prevede anche la possibilità che gli uffici in questione si salvino. La norma dispone che una volta pubblicate tali tabelle sul bollettino ufficiale e sul sito del ministero, gli enti locali interessati hanno 60 giorni di tempo per chiedere il mantenimento di quegli uffici. Scaduti quei 60 giorni, il Ministro della Giustizia ha 12 mesi di tempo per valutare le richieste ed eventualmente modificare le tabelle con un apposito decreto.


E’ da notare che lo stesso articolo 3 specifica anche che se l’ente locale vuole mantenere l’ufficio del giudice di pace dovrà farsi “integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno  di personale amministrativo che sarà messo a  disposizione  dagli  enti medesimi”. Rimane dunque da vedere quante amministrazioni decideranno di accollarsi gli oneri finanziari pur di mantenere l’ufficio. La richiesta è già stata fatta da diversi comuni, come quello di Manduria (in provincia di Taranto), quello di Diamante (in provincia di Cosenza) relativamente all’ufficio di Belvedere Marittimo, o quello di Piombino. Altri invece, come quello di Otranto o quello di Fiera in Primiero (in provincia di Trento)  sembrano destinati a sparire.


Ma allora sono stati eliminati o no? Abbiamo contattato alcuni degli uffici interessati dal provvedimento per cercare di capire meglio la tempistica dell’operazione ma sembrano tutti brancolare nel buio. L’attività va avanti ma non è chiaro fino a quando, e a detta di alcuni non lo sanno neanche al ministero. Anche perché i 12 mesi sono intesi come termine massimo. Non è dunque da escludere che il ministero possa espletare tutte le richieste di mantenimento in un periodo di tempo inferiore.      


Insomma, il Ministro ha ragione nell’indicare il numero di uffici eliminati, ma la loro effettiva soppressione è ancora tutta da vedere. Dichiarazione fuorviante e confusione generale valgono a Paola Severino un “Nì”!