Le due Camere “fanno lo stesso mestiere”, ossia sono dotate delle stesse funzioni, anche se le svolgono separatamente. Per questo motivo si parla di bicameralismo perfetto. Camera e Senato hanno gli stessi poteri nella fase di approvazione delle leggi (adottano infatti una decisione sullo stesso testo legislativo, Art. 70 Costituzione), nelle procedure d’ispezione e controllo e in quelle fiduciarie.
Le differenze tra i due rami del Parlamento riguardano la loro composizione e i meccanismi elettivi. Per quanto riguarda il numero di membri, esso differisce visibilmente: il Parlamento italiano è composto infatti da 630 deputati e 315 senatori. La composizione si distingue inoltre in termini di età minima dei membri (25 per i deputati e 40 per i senatori) e di età minima degli aventi diritto al voto (18 anni per i deputati e 25 anni per i senatori). Inoltre, a differenza della Camera per cui il riparto dei seggi si effettua su base nazionale, il Senato è eletto su base regionale (Art. 57 Costituzione) ed è previsto che il Presidente della Repubblica possa nominare cinque senatori a vita. In ogni caso, le differenze non riguardano le loro funzioni. Il giovane Renzi è promosso in Diritto Costituzionale con un “vero”!