Matteo Renzi non manca mai di parlare bene del suo lavoro nella città di Firenze. Argomento del giorno è l’urbanistica del capoluogo toscano, con il suo “rivoluzionario” progetto dei Volumi Zero. Battaglia che il sindaco porta avanti ormai dal lontano 2010 quando – a fine aprile – la Giunta comunale approvava con una delibera “l’avvio del Procedimento di Piano Strutturale”. Per chi non sapesse cosa sia il Piano Strutturale di un Comune, il documento di Avvio Procedimento chiarisce ogni dubbio: Il Piano Strutturale è lo strumento comunale di pianificazione territoriale introdotto dalla legge regionale sul governo del territorio (L.R. 1/2005) che insieme al Regolamento Urbanistico sostituisce  il PRG (Piano Regolatore Comunale). IIn poche parole la “filosofia” urbanisitca di un Comune è decisa da questo documento. A pag.11 del documento sopracitato, il relatore (Matteo Renzi stesso) riassume in breve lo scopo del nuovo Piano Strutturale: “è uno strumento con forte valenza politica che deve contenere l’idea della città di domani. Fonda le proprie scelte strategiche sull’analisi delle condizioni di partenza, indagando quanto e come il territorio e le sue risorse naturali, sociali, economiche e culturali possano sostenere la futura trasformazione e l’ipotizzato sviluppo”. Seguendo l’iter, arriviamo al 13 dicembre 2010 quando, con la delibera 2010/C/00057, si ha l’adozione del Piano Regolatore, ufficialmente approvato il 22 giugno 2011 con la delibera 2011/C/00036


Terminato questo breve ma necessario excursus , possiamo passare al contenuto del Piano Regolatore per confermare o meno quanto detto da Matteo Renzi. Come si evince dalla Relazione del Piano Strutturale 2010 approvata con la delibera, vari elementi vanno a favore del sindaco fiorentino. 


Affidare la trasformazione della città esclusivamente al riuso di contenitori dismessi cambia decisamente la prospettiva del progetto di piano. Lo sviluppo della città è dentro la città, è un potenziale già presente di cui deve essere governato (pag. 18).


È doveroso chiarire il percorso che ha condotto alla definizione del dimensionamento di ogni parte di città, partendo dal principio fondante di affidare la trasformazione della città ai contenitori dismessi o in via di dismissione, ovvero a quegli immobili che nel tempo hanno perso la loro funzione originaria (pag. 93).


Il vero punto di svolta a favore di Renzi, arriva a pagina 97: “È opportuno sottolineare che più che limitare […] è stata assunta una decisione radicale, in coerenza con il principio già enunciato fin dal documento di Avvio del Procedimento, eliminando ogni forma di sfruttamento di nuovo suolo”, e aggiunge “Il Piano Strutturale non riconferma infatti i residui del PRG, ovvero le previsioni di aree di nuova edificazione a destinazione residenziale”.


Matteo Renzi passa il test e, nonostante la sua recente partecipazione ad Amici di Maria De Filippi (speravamo di vederlo cantare o ballare), Pagella Politica gli assegna un “Vero”.