Graziano Delrio torna sulla durata media dei processi civili, un tema già discusso (con poca fortuna) dal Premier in altre occasioni (per rinfrescarvi la memoria vi riportiamo all’analisi di luglio 2014, in cui le parole di Renzi furono giudicate con un “Ni” da Pagella Politica). All’epoca si parlava di 940 giorni con riferimento al primo grado di giudizio; in quest’occasione Delrio ne conta 990.



In realtà i numeri di riferimento sul tema sono un po’ diversi, andiamo a vedere nel dettaglio.



Diamo i numeri



Se parliamo di processo civile e di durata media effettiva dei procedimenti delle diverse fasi del processo riteniamo che la migliore fonte pubblica sia un report dell’Ocse del 2013 (relativo ai dati 2010): “Giustizia civile:come promuoverne l’efficienza?”.



In questo studio si evidenziava (pag. 12) come il nostro Paese avesse le performance in assoluto peggiore all’interno del panel Ocse, con una durata media di 564 giorni per arrivare al primo grado, 1.113 giorni in appello e 1.188 giorni in Cassazione. La durata media complessiva raggiunta, quindi, sarebbe di 2.866 giorni (!) per i procedimenti che coprono tutto l’iter giudiziario.



Nello stesso report si fa riferimento al dato di “Doing Business” – il database della Banca Mondiale – in cui si presenta un confronto sul periodo medio (alla voce “Enforcing Contracts”) utile per arrivare al risarcimento conseguente una causa, per esempio di tipo commerciale (con caratteristiche identiche in tutti i Paesi in modo da offrire una analisi comparata tra tutti i Paesi. Per ulteriori informazioni si veda l’apposita nota metodologica): il dato svelava che i tempi necessari fossero di 1.210 giorni nel 2010 (dato citato da Ocse), per arrivare a 1.185 giorni per il 2015.



Il verdetto



Ricapitolando, con riferimento generico ai giudizi civili di primo grado il dato Ocse è di 564 giorni; con riferimento invece alle sole dispute relative al rispetto di contratti commerciali il dato della Banca Mondiale è di 1.185 giorni. Ci troviamo, soprattutto nel primo caso, di fronte a numeri un po’ distanti dai 990 giorni citati da Delrio. Tuttavia l’ordine di grandezza e il messaggio “di lunghezza eccessiva” condiviso da Banca Mondiale e Ocse sembra essere stato rispettato, quindi riteniamo che un giudizio di “Ni” sia adeguato alla dichiarazione.