La lentezza del sistema di giustizia civile è da tempo indicato come uno dei freni alla crescita del Paese. Non manca di sottolinearlo il Premier, Matteo Renzi, indicando gli obiettivi di riforma dinanzi all’assemblea del Pd. Ma il distacco che ci separa dalle altre grandi economie europee, Francia, Germania e Regno Unito, è davvero così marcato?



Definiamo intanto l’oggetto dell’indagine: Renzi parla di giustizia civile, non penale, e i 940 giorni a cui si riferisce rappresenterebbero la durata media del primo grado di giudizio (questo lo possiamo dedurre da un altro intervento di Renzi a pochi giorni di distanza, in cui descrive “l’obiettivo di dimezzare gli arretrati del civile, portare i tempi ai livelli europei (350 giorni contro 950 per il primo grado)”.



L’indagine comparativa più recente sulla questione – “Giustizia civile: come promuoverne l’efficienza – è stata pubblicata nel giugno 2013 dall’Ocse, anche se i dati utilizzati risalgono al 2010. Secondo questo rapporto, tra i Paesi Ocse l’Italia detiene il non invidiabile primato della durata più lunga dei procedimenti di primo grado: 564 giorni, contro una media Ocse di 238. In testa ai Paesi più virtuosi svetta il Giappone, dove occorrono appena 107 giorni per arrivare ad una sentenza di primo grado. Facendo riferimento ai Paesi citati da Renzi, in Germania occorrono 200 giorni, in Francia 274 e in Inghilterra 350. Il senso è dunque corretto, anche se i numeri sembrano tornare solo per quanto riguarda il Regno Unito.



In realtà sembra che Renzi si stesse riferendo ai dati della classifica “Doing Business” della Banca Mondiale, alla voce “Enforcing contracts”. Il grafico sotto, ripreso dal sito del Ministero della Giustizia, sembra infatti confermare i numeri citati dal Premier. Il titolo del grafico – “Dati sulla durata del processo civile” – sembra lasciar intendere che si parli della durata dei procedimenti civili in generale, ma la didascalia indica che si tratta di dati della Banca Mondiale relativi alle procedure e ai tempi necessari alle imprese per far rispettare i contratti.






Insomma, Renzi fa un po’ di confusione tra i dati relativi alla durata dei processi civili e quelli più specifici riguardanti un aspetto della vita delle imprese. Ma il concetto di fondo non è sbagliato: in Italia per arrivare ad una sentenza di primo grado ci vuole ben più tempo rispetto a Francia, Regno Unito e Germania, con quest’ultima in testa in questo gruppetto. Complessivamente, il Premier porta a casa un “Nì”.