Roma si prepara per il secondo turno delle elezioni comunali, che si terranno il 9-10 giugno. Il primo turno ha visto il candidato del centrosinistra, Ignazio Marino, in forte vantaggio sull’avversario e sindaco uscente Gianni Alemanno. Lo scarto, secondo il sito del Comune di Roma – Amministrative 2013, è leggermente superiore ai 145 mila voti di cui parla Alemanno, e raggiungerebbe esattamente le 148.383 preferenze (Marino: 512.720, Alemanno 364.337). Scarto che richiederebbe a Gianni Alemanno un aumento del 40% dei voti ottenuti al pirmo turno. 


Ma il sindaco non sarebbe nuovo, come dice giustamente, a rimonte del tutto inaspettate. Grazie ai dati del Ministero dell’Interno, otteniamo i risultati delle Amministrative 2008 a Roma. Al primo turno Rutelli, candidato del centrosinistra, raggiungeva le 759.252 preferenze mentre Alemanno si fermava a quota 675.111 (uno scarto di 84.142 voti). Alemanno recuperò al secondo turno ben 108.614 voti (+16%), ribaltando completamente la situazione nel ballottaggio, coronando sindaco il candidato del centrodestra con ben 783.725 voti a favore, sui 676.850 di Rutelli (-82,402).



A questo punto Gianni Alemanno si lancia in un excursus storico, in cui ricorda altre grandi rimonte elettorali del passato. Sempre grazie ai dati del Ministero dell’Interno, ripercorriamo l’elezioni a sindaco di Venezia di Cacciari nel 2005. Al primo turno Massimo Cacciari ottenne 37.488 voti, contro i 60.837 del rivale Felice Casson (scarto di 23.349). Al secondo turno, la rimonta di Cacciari lo portò a prendere 64.315 preferenze, con Casson fermo a 62.974 voti (scarto di 1341, e +26.827 pari al +71%). 


Per quanto riguarda l’elezione di Silvano Moffa alla Provincia di Roma nel 1998, non possiamo avvalerci dei dati del Ministero dell’Interno perchè i dati delle Province si fermano al 2004. Spulciando qua e la, scopriamo che al primo turno Moffa ottenne 754.601 voti (44,7%) contro i 820.717 (48,6%) di Pasqualina Napolitano (scarto di 66.116 voti). Al secondo turno, nel dicembre del 1998, Moffa riuscì a sorpassare la rivale, aggiundicandosi la gara con 686.237 (51,1%) voti contro i 656.907 (48,9%) della Napolitano. In realtà qui si può parlare di duplice sconfitta, con entrambi i candidati che finisco il secondo turno con meno voti del primo. Caduta dolce e amara per Moffa, che ribalta la situazione con un aumento percentuale del +14,3%.


Tanti dati, e tanti numeri per Gianni Alemanno, ma tutti leggermente imprecisi. “C’eri quasi”!