Il segretario della Lega ed ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato il 22 luglio il fatto di cronaca nera avvenuto a Voghera, in provincia di Pavia, dove l’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici (Lega) ha sparato e ucciso un uomo di 39 anni in circostanze su cui sta indagando la magistratura.

Ospite di Agorà, su Rai3, alla domanda del giornalista se fosse normale che un comune cittadino giri per il Paese con la pistola in tasca, Salvini ha risposto (min. 0.45) che se il cittadino in questione «ha il porto d’armi, come accade a un milione e 300 mila italiani certificati da questura e prefettura» allora la risposta è sì, è normale, e la domanda del giornalista è invece «bizzarra».

Salvini però dice una cosa completamente sbagliata.

Il porto d’armi non è sempre uguale

In Italia, come abbiamo verificato di recente, è vero che (dati 2020) ci siano circa 1,3 milioni di licenze di porto d’armi, ma non sono tutte uguali.

Circa 650 mila licenze sono per “impiego venatorio”, cioè per andare a caccia, più di 580 mila sono per uso sportivo, appena 15 mila sono per difesa personale e circa 40 mila sono per per difesa personale per le guardie giurate.

Escludiamo quest’ultima categoria, che non interessa i «comuni cittadini» di cui si sta parlando ma «le guardie particolari giurate che svolgono il servizio armato», e concentriamoci sulle altre.

Come risulta dal sito istituzionale dei Carabinieri, «solo in caso di porto d’armi per difesa personale» l’arma regolarmente detenuta può essere trasportata «con modalità da renderla “pronta all’uso”». In tutti gli altri casi è severamente vietato.

In particolare, spiega un approfondimento del sito specializzato di diritto Altalex, la licenza per uso sportivo consente di impiegare la propria arma solamente nel contesto di un centro di esercitazione. L’arma da fuoco, inoltre, nel tragitto dall’abitazione del possessore al centro deve risultare scarica. La licenza per impiego venatorio, poi, autorizza esclusivamente il trasporto dei soli fucili da caccia (quindi non di pistole) che oltretutto possono essere utilizzati unicamente durante i periodi della stagione venatoria e presso le aree autorizzate.

Insomma, non è vero come dice Salvini che ci sono 1,3 milioni di italiani che possono girare con la pistola in tasca, come faceva invece l’assessore della Lega del comune di Voghera, Massimo Adriatici, che secondo i resoconti di stampa avrebbe il porto d’armi per difesa personale (l’unico appunto che consente di girare armati).

Il verdetto

Il 22 luglio Matteo Salvini ha sostenuto, rispondendo a una domanda di un giornalista, che sia normale per un cittadino comune girare armato «se ha il porto d’armi come accade a un milione e 300 mila italiani».

È del tutto falso: sono appena 15 mila i “comuni cittadini” (escludiamo quindi le guardie giurate, che comunque pesano per 40 mila licenze di porto d’arma sul totale) che possono girare armati, in quanto titolari di una licenza per difesa personale.

Tutti gli altri, cioè il 98,8 per cento del totale (non contando le guardie giurate), che hanno un porto d’armi per uso sportivo o venatorio, non possono girare armati.

Per Salvini una “Panzana pazzesca”.