I numeri sono corretti ed effettivamente corrispondenti a quelli di Eurostat. Dal 2015 al 2018, l’Italia
è sempre stata in testa alla classifica degli Stati membri che hanno concesso più cittadinanze agli stranieri non comunitari. Tuttavia, Matteo Salvini parla genericamente di “cittadinanza”, quindi non possiamo che considerare il numero totale.
Ricapitolando, secondo i dati più recenti, aggiornati al 2019, l’Italia non è il Paese in Europa che concede più cittadinanze, se si considerano cittadini comunitari ed extracomunitari. Nel 2018 e nel 2019, la Germania ha registrato numeri più alti dell’Italia in quest’ambito. L’Italia è comunque fra i Stati che negli ultimi anni hanno concesso un numero maggiore di cittadinanze negli ultimi cinque anni, specialmente se si considera la sola categoria degli stranieri proveniente da Paesi al di fuori dell’Europa.
Le motivazioni storiche
I picchi degli ultimi anni hanno una ragione storica. L’Italia rispetto agli altri Stati europei (soprattutto Francia e Germania) è un Paese dove l’immigrazione
è cresciuta più tardi, intensificandosi a partire dalla fine degli anni Ottanta.
Negli anni Novanta Albania e Marocco sono state le due nazioni con il flusso migratorio più consistente verso l’Italia e non a caso oggi chi ottiene la cittadinanza in Italia
è originario prevalentemente di questi due Paesi.
In altri termini, negli ultimi anni, con la legge attualmente in vigore, sono quindi maturate le condizioni affinché i cittadini albanesi e marocchini hanno potuto ottenere la nostra cittadinanza. Vediamo infatti quali sono i modi e le tempistiche per acquisire la cittadinanza in Italia.
Come si ottiene la cittadinanza italiana
Ad oggi, la concessione della cittadinanza italiana è ancora regolata dalla
legge n. 91 del 5 febbraio 1992. Quindi i dati visti sopra dipendono da una norma approvata quasi trent’anni fa.
Come
spiega il Ministero dell’Interno, «la cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani», mentre per i cittadini stranieri il percorso può prendere strade diverse.
In generale, lo straniero extracomunitario può richiedere la cittadinanza italiana se risiede in Italia da almeno 10 anni (il comunitario da 4 anni) e se è in possesso di una serie di requisiti (come dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento e di non avere particolari precedenti penali). Può inoltre ottenere la cittadinanza italiana anche per matrimonio, sposando qualcuno che ne è già in possesso.
I minori stranieri che sono invece nati in Italia possono ottenere la cittadinanza italiana – su richiesta – solo dopo il diciottesimo anno di età e in seguito a una residenza legale ininterrotta nel nostro Paese, ossia senza periodi di residenza nel proprio Paese di origine.
Il dibattito sullo ius soli
Nel corso della scorsa legislatura, i governi guidati da Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno avviato l’iter di riforma della cittadinanza nel nostro Paese (con il
disegno di legge n. 2092 del 2015).
Come
spiega il sito della Camera, la proposta di riforma «si concentrava sulla questione fondamentale della tutela dell’acquisto della cittadinanza da parte dei minori», introducendo due nuovi criteri per ottenere la cittadinanza italiana.
Da un lato, il cosiddetto ius soli “temperato” avrebbe permesso di diventare automaticamente italiano a un bambino straniero nato in Italia da famiglia con un genitore soggiornante regolarmente nel nostro Paese da almeno 5 anni.
Dall’altro lato, il cosiddetto ius culturae avrebbe permesso di diventare automaticamente italiano a un minore straniero che, nato in Italia o arrivato entro i 12 anni, avesse superato un ciclo scolastico o frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni.
Dopo l’approvazione alla Camera nel 2015, durante il governo di Matteo Renzi, il progetto di legge è rimasto fermo per due anni, per poi naufragare definitivamente il 23 dicembre 2017, alla fine del governo Gentiloni e della legislatura, in un’aula semivuota del Senato i cui non si raggiunse nemmeno il numero legale necessario a rendere valida la seduta.
Il verdetto
Secondo il leader della Lega Matteo Salvini l’Italia è il Paese in Europa che concede più cittadinanze con la legge attualmente in vigore.
Abbiamo verificato e il segretario del Carroccio è impreciso. Se si considerano, singolarmente, gli anni 2018 e 2019, la Germania ha concesso un numero superiore di cittadinanze, calcolando sia cittadini comunitari che extracomunitari. Se invece consideriamo le cittadinanze acquisite in rapporto alla popolazione l’Italia risulta al quinto posto, dopo Lussemburgo, Svezia, Belgio e Cipro.
Sommando gli ultimi cinque anni, tuttavia, è vero che l’Italia abbia concesso più cittadinanze degli Stati membri in testa a questa classifica (Germania, Francia, Spagna e Svezia).
Matteo Salvini merita un “C’eri quasi”.