Il 9 luglio, ospite del programma In Onda trasmesso su La7, Vittorio Sgarbi ha parlato (min. 2:07:30) del transito delle navi da crociera nella città di Venezia.

Secondo Sgarbi, «la circolazione di navi porta a Venezia 416 mila di euro al giorno».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato e Sgarbi ha sostanzialmente ragione.

Una crociera a Venezia

Tra gli itinerari crocieristici più conosciuti (e discussi) d’Italia c’è quello tra i canali veneziani, in particolare quello della Giudecca.

Da anni associazioni civiche come il comitato No Grandi Navi e l’associazione Ambiente Venezia si oppongono al passaggio delle grandi navi da crociera nella laguna veneziana per via della pressione che queste imbarcazioni eserciterebbero sulle fragile struttura della città e per le conseguenze che il loro passaggio avrebbe sull’ambiente (come, ad esempio, l’alta quantità di emissioni rilasciate).

Nel 2012, a pochi mesi dal naufragio della Costa Concordia, gli allora ministri Corrado Clini (Ambiente) e Corrado Passera (Infrastrutture) del governo Monti avevano riconosciuto queste criticità ed erano intervenuti direttamente sulla questione.

Con il decreto del 2 marzo 2012 il ministero dell’Ambiente e quello delle Infrastrutture avevano vietato (art. 2 lett. b)) il transito delle navi merci e passeggeri con una stazza superiore alle 40mila tonnellate nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca vista «la particolarissima sensibilità e vulnerabilità ambientale della laguna di Venezia».

Il decreto prevedeva però (art. 3) che, perché il divieto entrasse in vigore, l’Autorità Marittima avrebbe dovuto trovare vie di navigazioni alternative. Come ha dichiarato lo stesso ministro Clini il 3 giugno 2019 a Linkiesta, la scelta dei nuovi percorsi avrebbe richiesto un accordo tra l’autorità portuale di Venezia, la capitaneria di porto, il ministero delle Infrastrutture e le varie amministrazioni coinvolte.

Questo accordo, ad oggi, non è ancora stato trovato.

Per questa ragione, il divieto di circolare per due dei più famosi canali della Laguna approvato dal governo Monti non ha mai avuto effetti concreti.

Gli episodi delle ultime settimane

Nonostante quindi se ne discuta da tempo, sono stati due episodi recenti ad aver riacceso il dibattito sul passaggio delle navi per i canali di Venezia.

Il primo è avvenuto il 2 giugno 2019, quando una nave da crociera della compagnia Msc è entrata in collisione prima con una banchina e poi con un battello turistico, ferendo lievemente 4 persone.

Il secondo, verificatosi il 7 luglio 2019, ha coinvolto invece la nave Costa Deliziosa della compagnia Costa Crociere, che a causa del forte maltempo ha rischiato di entrare in collisione con uno yacth e con la banchina su cui era ormeggiato.

Il ritorno economico per Venezia

Se da una parte la circolazione di queste imbarcazioni sembra a volte rischiosa e non manca di generare proteste, dall’altra vengono fatti notare i benefici economici che il passaggio delle grandi navi da crociera porta a Venezia.

Secondo uno studio presentato nell’ottobre del 2018 dai consulenti del centro di ricerca Risposte Turismo, riportato tra gli altri da Il Sole 24 ore, nel 2017 l’introito generato dalle sole “spese dirette” effettuate dai passeggeri, dagli equipaggi e dalle navi da crociera ha raggiunto i 426 mila euro al giorno (155 milioni di euro in totale).

Non solo. Il business in senso lato generato dagli 1,41 milioni di turisti attraccati a Venezia nel 2017 ha costituito il 3 per cento del Pil della città, creando circa 4 mila posti di lavoro, oltre che un introito pari a 410 milioni di euro (più di 1,1 milioni al giorno).

Specifichiamo come questi risultati siano relativi al 2017, anno in cui oltretutto il numero di turisti registrato è stato il più basso dal 2013. Ciò vuol dire che a pieno regime il turismo crocieristico potrebbe portare a Venezia introiti addirittura superiori a quelli citati sopra.

Vittorio Sgarbi ha quindi fatto un’affermazione corretta, al netto di una leggera imprecisione numerica. La cifra stimata da Risposte Turismo circa le spese dirette di passeggeri, equipaggi e navi da crociera è infatti superiore a quella citata da Sgarbi di 10 mila euro al giorno (426mila invece che 416mila euro).

Il verdetto

Vittorio Sgarbi ha dichiarato che Venezia beneficia di 416 mila euro al giorno dalla circolazione delle grandi navi da crociera nella laguna della città.

È un’affermazione sostanzialmente corretta, con una lieve imprecisione: l’introito stimato da Risposte Turismo è superiore di 10 mila euro al giorno da quanto affermato da Sgarbi. Infatti, il centro di ricerca ha calcolato che nel 2017 (anno oltretutto con un numero relativamente basso di turisti) le spese dirette giornaliere effettuate nella città di Venezia da parte dei passeggeri, degli equipaggi e delle navi da crociera ammontino a circa 426 mila euro, pari a 155 milioni di euro l’anno.

Vittorio Sgarbi merita quindi un “C’eri quasi”.