Il 5 maggio 2019, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha espresso preoccupazione riguardo il «continuo aumento» degli abusi e delle molestie sessuali sui minori nel nostro Paese.
Ma cosa ci dicono i dati? È corretto parlare di un «continuo aumento»? Abbiamo verificato.
Di che cosa stiamo parlando?
Maria Elisabetta Casellati parla di «abusi sessuali» e «molestie ai danni di minorenni». Di che reati si tratta?
Gli articoli di nostro interesse sono inseriti nella parte del codice penale che riguarda i delitti contro la persona e vanno dal 609-bis al 609-undecies. Rientrano tra quei reati, ad esempio, l’abuso sessuale, la violenza sessuale di gruppo e la corruzione di minorenne. O ancora, come riportato agli articoli 600-bis, 600-ter e 600-quater, la prostituzione minorile, la pornografia minorile e la detenzione di materiale pornografico.
Sono dunque questi i principali reati cui fa riferimento Maria Elisabetta Casellati.
Che cosa dicono i dati?
I dati del Viminale
Secondo le statistiche del Ministero dell’Interno, nel 2017 – ultimo anno disponibile – le denunce dei reati di nostro interesse – la violenza sessuale sui minori di 14 anni (e guardiamo anche a quella sui maggiori di 14 anni, visto che una fetta di minorenni ricadono in questa categoria), gli atti sessuali con un minorenne, la corruzione di un minorenne, la pornografia minorile e la detenzione di materiale pedopornografico – sono quasi tutte in aumento rispetto all’anno precedente.
Sono infatti in aumento le denunce per violenza sessuale su minore di 14 anni, che sono cresciute del 18,73 per cento tra il 2016 e il 2017, passando da 395 a 469; quelle su maggiore di 14 anni, passate da 3.483 a 4.058 (+16,51%); le denunce per corruzione di minore, aumentate del 22,14 per cento, da 140 a 171; quelle per atti sessuali con minorenne, passate da 458 a 483 (+5,46%); quelle per pornografia minorile, passate da 291 a 329 (+13,06%); e quelle per detenzione di materiale pedopornografico, in aumento del 16,08%, dalle 199 del 2016 alle 231 del 2017.
Sono invece in calo (del 29,66 per cento) le denunce per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, passate da 803 a 661 tra 2016 e 2017, e quelle per violenze sessuali di gruppo (nel 2017 non ne risulta nemmeno una, né per maggiori né per minori di 14 anni).
Questi dati dunque confermano, in linea generale, quanto riportato da Maria Elisabetta Casellati.
I dati Istat
L’Istat ci permette di osservare il fenomeno da un’altra prospettiva. Tramite l’elaborazione dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) possiamo infatti osservare il fenomeno dal punto di vista del numero delle vittime [1]. Anche in questo caso i dati più recenti sono quelli relativi al 2017.
I numeri mostrano come, nel 2017, il numero di vittime dei reati di cui si parla siano tendenzialmente aumentate rispetto al 2016. Ad esempio, le vittime di atti sessuali con minorenne sono passate da 387 a 436, quelle di corruzione di minorenne da 132 a 166, le vittime di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico da 275 a 343.
Anche questi dati, dunque, mostrano un fenomeno in crescita, come affermato dalla presidente del Senato.
Il verdetto
Maria Elisabetta Casellati ha dichiarato che gli abusi e le molestie ai danni di minori sono in costante aumento in Italia.
La presidente del Senato ha ragione. Guardando agli ultimi dati disponibili (relativi al 2017) e ai principali reati connessi agli abusi e alle molestie sui minori, emerge come il fenomeno abbia visto nel tempo un continuo aumento.
Maria Elisabetta Casellati merita un “Vero”.
[1] http://dati.istat.it/# > Giustizia e sicurezza > Giustizia penale > Autori e vittime dei delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria – Sesso, età.
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Fonte:
La Stampa