Ospite di DiMartedì, il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha preso ad esempio le tre regioni del Nord governate dal centrodestra – Veneto, Lombardia e Liguria – per sostenere che sono quelle in cui “la politica” e i dipendenti costano meno. Vediamo cosa dicono i numeri.



Le spese per dipendenti



Partiamo dalla spesa per dipendenti. La Corte dei Conti presenta al Parlamento un’analisi annuale della spesa per gli enti locali (regioni, province e comuni). Le prime sessanta pagine circa del rapporto più recente, pubblicato a luglio dello scorso anno, sono dedicate alla spesa delle regioni, i dati si riferiscono al 2014.



Per prima cosa: quanti dipendenti hanno le diverse regioni italiane? Riassumiamo i numeri nel grafico successivo, distinguendo tra dirigenti e non dirigenti. Non distinguiamo invece, ma segnaliamo con un asterisco, le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario.



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Per fare più facilmente il paragone tra le diverse regioni, vediamo quanti sono i dipendenti totali per mille abitanti in età lavorativa. Il dato del Trentino-Alto Adige, in questo come nel grafico precedente, è molto basso, ma ciò dipende dal fatto che la regione ha pochissime competenze. Gran parte dell’attività è svolta dalle due Provincie autonome di Trento e di Bolzano, che hanno rispettivamente 4.327 e 4.158 dipendenti (più 400 e 243 dirigenti). Il rapporto per abitante è di 13,45 dipendenti ogni mille abitanti in età lavorativa per la P.A. di Trento e di 12,87 per quella di Bolzano (che li porrebbero al secondo e al terzo posto nella classifica).



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Infine, i costi. La Corte dei Conti non riassume in una tabella il costo per abitante, ma il numero si ottiene facilmente dividendo la spesa totale per il personale per la popolazione residente al 31 dicembre 2014. Per comodità, abbiamo riportato i dati in questo file.



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Come si vede, agli ultimi posti come costo per abitante troviamo Lombardia e Veneto, come dice Salvini, ma non la Liguria – che è tredicesima, più in alto di Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna. Anche in questo caso, il dato del Trentino-Alto Adige va integrato con le spese delle due Provincie autonome di Trento e Bolzano. Queste spendono per i propri dipendenti rispettivamente 166 e 161 milioni di euro, con un costo per abitante di circa 309 e 312 euro/anno.



I costi della politica



Non è facile definire in modo univoco che cosa si intenda come “costi della politica”, a livello nazionale o regionale.



Il trattamento economico dei consiglieri regionali è stato reso omogeneo nel 2012, con un tetto massimo di 11.000 euro lordi per i consiglieri e di 13.800 per le cariche più alte come gli assessori e i presidenti della regione. All’interno di questi massimi, le regioni hanno facoltà di graduare le retribuzioni.



Ma come ha mostrato Sergio Rizzo con un articolo di qualche mese fa, il limite viene aggirato, in alcuni casi, tramite i rimborsi: se ci si limita ai presidenti delle regioni, a fine 2015 raggiungevano il massimo di 13.800 euro sette presidenti regionali, tra cui il veneto Luca Zaia, mentre il ligure Giovanni Toti e il lombardo Roberto Maroni restavano poco al di sotto (con, rispettivamente, 13.764 e 13.245 euro).



Se guardiamo invece ai fondi destinati ai gruppi consiliari, una mappa di OpenPolis pubblicata a luglio 2016 mostrava che la regione che destinava più risorse ai gruppi era il Molise (circa 3,61€ per abitante) mentre agli ultimi posti c’erano Lombardia (0,05€/ab.), Toscana (0,07€/ab.), Puglia (0,08€/ab.) e Veneto (0,14€/ab.). Più lontana la Liguria, con circa 1,73€/ab.



Per il costo complessivo delle assemblee legislative, il docente della Bocconi (e commissario per la spending review nel 2014-2015) Roberto Perotti fornì un confronto su LaVoce.info, basato sui bilanci del 2012: è probabile che negli anni successivi le spese siano calate, visto il gran numero di scandali per cattiva gestione finanziaria che colpì le regioni italiane proprio nel corso di quell’anno.



Secondo le rielaborazioni di Perotti, la spesa totale per consigliere era massima in Sicilia (1,7 milioni di euro/anno per eletto), Calabria (1,5 milioni) e Lazio (1,1 milioni, dati 2011); era minima per Valle d’Aosta (410 mila euro/anno), Trentino (415 mila) e Marche (513 mila). Le regioni citate da Salvini erano più in alto nella classifica, con 856 mila euro per la Lombardia, 832 mila per il Veneto e 686 mila per la Liguria.



Il verdetto



Matteo Salvini dice che Veneto, Lombardia e Liguria – regioni settentrionali amministrate dal centrodestra – sono quelle che hanno i costi minori per la politica e per i dipendenti. Non è facile fare una classifica dei “costi della politica” per le regioni italiane, per cui su questo aspetto sospendiamo il giudizio. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, è vero che Lombardia e Veneto hanno tra i costi più bassi in rapporto al numero degli abitanti, mentre la Liguria non è in fondo alla classifica. “C’eri quasi” per il leader della Lega Nord.






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2017-06-13 07:27:16 UTC
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C’eri quasi
«Veneto, Lombardia, Liguria sono le regioni che costano meno per politica e per dipendenti»
Matteo Salvini
Segretario della Lega Nord
Di Martedì, La 7
lunedì 5 giugno 2017
2017-06-05