Silvio Berlusconi elogia la bellezza italiana e la ricchezza culturale del nostro Paese (come già altri politici hanno fatto in precedenza), affermando che, l’Unesco – l’organizzazione Onu per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – riconoscerebbe all’Italia il 50% delle opere d’arte e capolavori mondiali, ed il 75% di quelli europei.



La dichiarazione di Berlusconi presenta diverse ambiguità, a partire dalle definizioni. L’Unesco considera infatti patrimoni dell’umanità sia i beni “culturali che quelli “naturali”. Per operare un corretto fact-checking abbiamo chiamato l’Unesco per verificare l’esistenza di una lista di “opere d’arte e/o capolavori” affinchè si accertasse la correttezza della nostra metodologia, e ci hanno assicurati che una lista simile non esiste.



Considereremo quindi il totale dei beni naturali e culturali per ciascun Paese e il totale dei beni definiti esclusivamente “culturali” per verificare la dichiarazione dell’ex Premier.



L’Italia ed il mondo



Scopriamo quindi che l’Unesco ha classificato un totale di 1.007 beni definiti “patrimonio dell’umanità”, sia naturali che culturali, a livello mondiale, e che il totale dei beni italiani è di 50. La percentuale di beni custoditi dall’Italia sarebbe quindi il 4,9% del totale, ben lontano dal 50% reclamato da Berlusconi.



Vediamo però se qualcosa cambia prendendo in considerazione unicamente i beni definiti “culturali” dall’Unesco. Cosi facendo, il totale a livello mondiale si abbassa a 779 beni, mentre il totale italiano si riduce a 46. Ancora una volta la percentuale non si avvicina al 50%, fermandosi al 5,9% del totale.



L’Italia e l’Europa



Veniamo alla seconda ambiguità della dichiarazione di Berlusconi. Cosa intende esattamente per “Europa”? Si riferisce ai Paesi membri dell’Unione Europea o all’entità geografica? Abbiamo preso in considerazione entrambe le opzioni per assicurarci di attuare una verifica completa prima di arrivare ad una conclusione.



L’Unesco facilita leggermente il nostro lavoro classificando i beni per regione, anche se nel caso europeo l’Europa viene considerata insieme all’America del Nord. Sottraendo i beni di Usa e Canada apprendiamo che “Europa”, concepita come regione geografica e come stabilisce l’Unesco, ha un totale di 441 beni naturali e culturali. Sempre con 50 beni, l’Italia si ferma all’11,3% dei beni in Europa.



E se Berlusconi intendesse solo i beni culturali? In questo caso il totale dei beni europei – sempre considerando l’Europa in termini geografici, e secondo la classificazione Unesco – sarebbe di 391. Considerando i 46 beni culturali italiani, la percentuale dei beni italiani raggiunge l’11,8% del totale europeo.



Consideriamo adesso l’Europa come “Unione Europea”. In questo caso, il totale dei beni naturali e culturali dei Paesi membri dell’Ue è di 339, incrementando la percentuale italiana al 14,7% del totale, lontano dal 75% di Berlusconi.



Per quanto riguarda invece la classificazione di beni culturali, il totale Ue è di 311, mentre la percentuale dei beni italiani arriva al 14,8%.



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Il Verdetto



Berlusconi enfatizza l’orgoglio italiano attraverso le sue opere d’arte e capolavori, ma non è chiarissimo nel definire cosa intenda per “capolavori”, e tanto meno a quale “Europa” si riferisca. Prendendo in considerazione le molteplici interpretazioni possibili, scopriamo che in nessuno dei casi Berlusconi si avvicina alla percentuale reale. L’Italia può vantare infatti tra il 4,9% ed il 5,9% dei beni Unesco a livello mondiale, e tra l’11,3% ed il 14,8% dei beni Unesco a livello europeo. Entrambe le percentuali distano dal 50% e dal 75% da lui reclamate, e per questo non ci resta altro che dire: “Panzana pazzesca”.