Nelle ultime settimane l’emergenza coronavirus ha oscurato in Italia tutti i precedenti temi di scontro politico: dalla riforma della prescrizione al taglio dei parlamentari, dal reddito di cittadinanza all’immigrazione.

Sull’andamento degli sbarchi la Lega sta però continuando a martellare sui social, spesso collegando la questione con il nuovo coronavirus.

Il 14 marzo, per esempio, Matteo Salvini ha sostenuto su Twitter che l’arrivo di 40 migranti dimostrava che «dopo aver interrotto per qualche settimana il business, ora il traffico di esseri umani è ripreso».

Il 23 marzo l’ex sottosegretario all’Economia Massimiliano Bitonci ha scritto su Facebook che «continuano gli sbarchi di migranti clandestini», mentre pochi giorni dopo – il 28 marzo – l’ex ministro leghista per la Famiglia Lorenzo Fontana ha affermato, sempre su Facebook: «Italiani chiusi in casa per evitare ulteriori contagi ma i migranti continuano a sbarcare indisturbati! #STOPINVASIONE».

Ma nelle ultime settimane qual è stata la situazione degli sbarchi di migranti nel nostro Paese? Si sono fermati, o continuano come dice la Lega?

Andiamo a vedere che cosa dicono i numeri.

Quanti sono stati gli sbarchi a marzo

Secondo i dati ufficiali del ministero dell’Interno, in tutto marzo 2020 sono sbarcate in Italia 241 persone, meno delle 262 del marzo 2019 (quando Salvini era ministro dell’Interno).

Il giorno con più sbarchi è stato il 13 marzo, con 85 migranti arrivati autonomamente a Lampedusa. A marzo non sono arrivati migranti con navi Ong: l’ultimo arrivo di questo tipo, che ha coinvolto la nave Sea Watch, risale al 27 febbraio a Messina.

A metà marzo, a causa dell’epidemia di coronavirus, non risultavano più attive navi delle Ong nel Mediterraneo (anche se il 31 marzo la Ong tedesca Sea-Eye ha annunciato il ritorno in mare con la Alan Kurdi) ma, nonostante questo, come abbiamo visto gli sbarchi sono continuati, seppure con numeri bassi.

I numeri di marzo 2020 rappresentano in generale un drastico calo rispetto a quelli di gennaio 2020 (1.342) e febbraio 2020 (1.211), quando gli sbarchi erano sì aumentati rispetto al 2019, ma comunque diminuiti drasticamente rispetto ai periodi di emergenza degli anni precedenti.

Si pensi ad esempio che a gennaio, febbraio e marzo 2016 erano sbarcati rispettivamente 5.273, 3.828 e 9.676 migranti. E questi erano stati mesi con relativamente pochi arrivi, rispetto ai 23.552 di luglio 2016 o ai 27.384 di ottobre 2016.

Insomma, dall’estate del 2017 – quando l’ex ministro Minniti trovò un controverso accordo con le milizie libiche, per fermare le partenze dalle coste africane – è iniziato il trend di forte calo degli sbarchi, e negli ultimi due anni questo fenomeno è crollato a livelli minimi.

Nel 2018 e nel 2019 sono infatti sbarcati meno migranti di quelli arrivati nel 2013, cioè prima che iniziasse l’emergenza migratoria.

Prima di concludere, ricordiamo che secondo gli esperti – ad esempio Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi – il coronavirus ha sì fatto diminuire gli sbarchi, ma non li ha azzerati. Ci sono migranti che piuttosto che restare in Libia nelle condizioni disumane in cui si trovano preferiscono affrontare i rischi della traversata e dell’epidemia.

E, a proposito di epidemia, vale la pena ricordare quanto affermato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista a SkyTg24: «tutti i pochi migranti, circa 240, arrivati a marzo sono stati posti in quarantena per 14 giorni».

La ministra ha anche chiarito che «vengono fatti controlli regolari nei Cara in cui c’è la larga parte dei migranti in accoglienza e abbiamo dato istruzioni agli enti gestori di osservare le regole stabilite dal ministero della Salute».

In conclusione

Secondo alcuni esponenti della Lega, nonostante l’emergenza coronavirus, continuano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane.

Abbiamo verificato e i numeri ufficiali mostrano che in tutto marzo 2020 sono arrivati, tutti in modo autonomo e senza nessun ruolo delle Ong, 241 migranti: meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (262), e molti meno rispetto a gennaio (1.342) e febbraio 2020 (1.211).

Secondo gli esperti, l’epidemia di coronavirus ha avuto un effetto, scoraggiando le partenze ma non azzerandole. In ogni caso il governo ha dichiarato che per chi arriva sono previsti accurati controlli sanitari e periodi di quarantena.