Il 2019 di Pagella Politica, in 313 fact-checking

Ansa
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In tutto il 2019 Pagella Politica ha pubblicato 313 fact-checking di dichiarazioni di politici italiani: una media di un’analisi al giorno, domeniche escluse. Finito l’anno, è tempo di bilanci.

Quali sono stati i partiti e i politici più “verificati”? Quali argomenti hanno occupato più spazio nel dibattito politico del nostro Paese e con quali verdetti?

Questo articolo racconta con sette grafici il quotidiano lavoro di fact-checking fatto quest’anno da Pagella Politica.

I dati elaborati non hanno una valenza statistica per stabilire, per esempio, quali politici sono più affidabili o quali raccontano più bugie, ma sono comunque utili per avere una fotografia sui temi che ricevono maggiore attenzione in Italia nel dibattito politico, a discapito di altri.

Un anno in cinque verdetti

Su 313 dichiarazioni verificate quest’anno da Pagella Politica, quasi la metà esatta dei verdetti (il 49,8 per cento, a essere precisi) è stato “Vero” o “C’eri quasi”: 78 in entrambe le categorie, per un totale di 156 dichiarazioni in cui i politici italiani se la sono cavata bene, o con errori di poco conto (Grafico 1).
Il verdetto più diffuso nel 2019 è stato il “Nì”, che viene assegnato da Pagella Politica quando un politico cita più fatti o dati in contemporanea, alcuni dei quali non riportati in maniera precisa, oppure quando un’interpretazione di certi statistiche, corrette, è invece sbagliata. In 86 occasioni, dunque, le dichiarazioni verificate sono risultate corrette solo in parte.

Infine, in 71 casi sono stati commessi errori gravi, che hanno portato Pagella Politica ad assegnare un “Pinocchio andante” (51 dichiarazioni) o addirittura una “Panzana pazzesca” (20 dichiarazioni): quest’ultimo verdetto viene usato quando il dato o il fatto citato da un politico erano assolutamente inventati o riportati in maniera distorta, per sostenere una tesi sostanzialmente falsa.

I partiti più verificati e i verdetti

Il partito più verificato nel 2019 da Pagella Politica (Grafico 2) è stato il Partito democratico, con 82 dichiarazioni (26,2 per cento su 313 dichiarazioni), seguito da 69 dichiarazioni del Movimento 5 stelle (il 22 per cento), 65 della Lega (il 20,8 per cento), 31 di Forza Italia (il 9,9 per cento) e 24 di Fratelli d’Italia (7,6 per cento).
Le restanti 42 dichiarazioni (circa il 13,4 per cento) provengono da altri partiti, come Italia Viva (8) e Liberi e Uguali (5), o da politici considerati “indipendenti”, come il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria e l’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Il Grafico 3 mostra la distribuzione delle dichiarazioni, raccolte per partito, in base ai singoli verdetti.

I politici con più dichiarazioni

Quest’anno, il politico con più dichiarazioni verificate da Pagella Politica (Grafico 4) è stato il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, con 41 fact-checking.
Al secondo posto del podio c’è il capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio (23 dichiarazioni), seguito dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (19 dichiarazioni).

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi – fino a settembre 2019 esponente del Partito democratico – è stato verificato in 15 dichiarazioni, mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti in 9, una dichiarazione in più del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

I temi più verificati

Nel 2019, l’argomento più verificato da Pagella Politica (Grafico 5) è stata l’“Immigrazione”, con 41 dichiarazioni (il 13,1 per cento sul totale). Più di un fact-checking su 10 ha dunque riguardato i migranti, nonostante l’anno ancora in corso si concluderà con il numero di sbarchi (meno di 8 mila in totale) più basso degli ultimi nove anni.
Al secondo posto, c’è il tema “Istituzioni” (34 dichiarazioni), seguito da “Tasse” (32) ed “Economia” (31). Completano i primi dieci posti, le “Politiche sociali” (21 dichiarazioni) – grazie anche alla rilevanza che ha ottenuto quest’anno il reddito di cittadinanza – il “Lavoro”(17), a pari merito con l’“Europa” (17), le “Infrastrutture e trasporti” (15), l’“Ambiente” (15) e gli “Esteri” (12). Il Grafico 6 mostra quale percentuale dei singoli argomenti verificati è riconducibile ai vari partiti.
Per esempio, quasi un fact-checking su due in tema “Immigrazione” riguarda una dichiarazione di un politico leghista, mentre il Movimento 5 stelle è stato verificato soprattutto in “Istituzioni”, “Lavoro” (si pensi a tutto il dibattito sul salario minimo) e alle “Infrastrutture e trasporti” (con diverse analisi dedicate alla Tav Torino-Lione).

Il Partito democratico è stato verificato invece soprattutto quando ha parlato di “Tasse”, “Europa” e “Politiche sociali”.

Qual è stato invece il tema in cui i politici hanno commesso più errori? Il Grafico 7 mostra che più di 6 dichiarazioni su 10 in “Immigrazione” contenevano imprecisioni significative. Insieme all’“Europa”, questa è la categoria che ha raccolto più “Panzane pazzesche”: quasi due su 10 in entrambi i temi.

Le categorie con le percentuali più alte di “Vero” o “C’eri quasi” sono state invece quelle su “Politiche sociali” e su “Infrastrutture e trasporti”.

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