Quanto è ferma l’economia italiana?

Pagella Politica
Lo scorso 16 ottobre Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, ospite della conferenza Meno burocrazia più sviluppo tenutasi presso l’Università di Siena, ha parlato della crescita dell’economia italiana.

Secondo Cottarelli, in 20 anni è come se il nostro Paese non fosse cresciuto: «in media in Italia abbiamo lo stesso reddito pro capite di 20 anni fa. Dall’unità d’Italia non era mai successo, salvo nel ventennio prima della Seconda guerra mondiale».

Che cosa ci dice la storia economica del nostro Paese? Davvero il reddito pro capite italiano è lo stesso della fine degli anni Novanta?

Verifichiamo.

Una crescita quasi nulla

Per verificare quanto detto da Cottarelli in merito al reddito pro capite negli ultimi anni utilizzeremo i dati forniti da Eurostat. Il reddito pro capite è l’ammontare del reddito di un Paese diviso per il numero dei suoi abitanti.

Secondo l’istituto di statistica dell’Ue, dal 1999 al 2018 (ultimo dato disponibile) il reddito medio degli italiani – calcolato senza tenere conto dell’inflazione (e, quindi, guardando al reddito reale pro capite) – è cresciuto dell’1,21 per cento, passando dai 26.440 euro del 1999 ai 26.760 euro del 2018. Ciò significa una crescita annua media dello 0,06 per cento.

Ma il reddito pro capite italiano nell’ultimo ventennio non si è tenuto costante. Il valore ha seguito un andamento piuttosto altalenante.

Fino alla crisi finanziaria globale, tra il 1999 e il 2007, il reddito pro capite italiano è aumentato dell’8,6 per cento, passando da 26.440 euro a 28.730 euro. A seguito della doppia recessione che ha colpito l’Italia nel 2008 e nel 2013, il reddito pro capite è però calato fino a scendere sotto al valore del 1999, attestandosi nel 2014 a 25.420 euro (–3,8 per cento rispetto al 1999). Dopo questa caduta il reddito pro capite è poi tornato a crescere, incrementando dal 2014 al 2018 del 5,3 per cento e arrivando a toccare i 26.760 euro medi pro capite ricordati prima.
Grafico 1: Reddito medio pro capite in Italia (1999-2018) - Fonte: Eurostat
Grafico 1: Reddito medio pro capite in Italia (1999-2018) - Fonte: Eurostat
Quindi, se è vero che guardando al reddito pro capite del 1999 (26.440 euro) e a quello del 2018 (26.760 euro) i valori sono tra i due anni molto vicini tra loro, bisogna però notare come negli ultimi vent’anni il reddito pro capite medio italiano ha vissuto importanti fasi alterne di crescita e decrescita. Il picco più alto è stato registrato nel 2007 (28.730 euro), quello più basso nel 2014 (25.420 euro).

Un confronto impari

Tra il 1999 e il 2018 il reddito pro capite italiano non segue l’andamento dello stesso valore nel resto d’Europa. La crescita del reddito pro capite italiano è infatti inferiore sia alla media europea sia a quella delle principali economie dell’Unione.

Nel periodo preso in esame (1999–2018) il reddito pro capite dei Paesi dell’Ue è cresciuto in media del 27,6 per cento contro l’1,21 dell’Italia. Il nostro Paese è così passato dall’avere nel 1999 un reddito del 19,3 per cento superiore alla media europea (26.440 euro contro 22.160 euro) ad uno, nel 2018, di 5,6 punti percentuali inferiore (26.760 euro contro 28.270 euro).

Se guardiamo poi alle principali economie dell’Area euro in termini di Pil, il divario si fa ancora più marcato. Infatti, il reddito pro capite di Germania (+27,6 per cento), Spagna (+21,5 per cento) e Francia (+17,1 per cento) è aumentato tra il 1999 e il 2018 in maniera decisamente superiore a quello italiano.
Grafico 2: Crescita del reddito medio pro capite in Italia, Germania, Spagna, Francia (1999-2018) - Fonte: Eurostat
Grafico 2: Crescita del reddito medio pro capite in Italia, Germania, Spagna, Francia (1999-2018) - Fonte: Eurostat
Nessun Paese europeo ha subito una stagnazione del reddito pro capite simile a quella che ha vissuto l’Italia, nemmeno la Grecia. Sebbene il calo dovuto alla crisi economica del Paese ellenico sia stato maggiore a quello italiano (-25,9 per cento contro -11,5 per cento), negli ultimi vent’anni la Grecia ha comunque visto una crescita del reddito pro capite superiore a quella italiana (pari a +4,8 per cento).
Grafico 3: Crescita del reddito medio pro capite in Italia e in Grecia (1999-2018) - Fonte: Eurostat
Grafico 3: Crescita del reddito medio pro capite in Italia e in Grecia (1999-2018) - Fonte: Eurostat

Due volte in 158 anni?

Cottarelli ha quindi ragione sugli ultimi vent’anni: la crescita del reddito pro capite italiano è stata pressoché nulla (0,06 per cento medio e 1,21 per cento complessivo).

Ma è la prima volta che il nostro Paese si trova in una situazione simile? Sembrerebbe di no.

Secondo lo studio dell’Istat del 2018 dal titolo “La società italiana e le grandi crisi economiche”, risulta che, se escludiamo i conflitti mondiali, la crescita annua del Pil pro capite si è attestata vicina allo zero in almeno altri due periodi della storia d’Italia: dal 1861 al 1879 (+0,4 per cento annuo) e dal 1880 al 1897 (+0,7 per cento annuo).

Contrariamente a quanto detto da Cottarelli, nell’epoca precedente alla Seconda guerra mondiale la crescita del reddito pro capite è stata debole (1,2 per cento nel periodo 1923–1930 e 1,3 per cento dal 1931 al 1938), ma comunque non nulla (+12,4 per cento dal 1923 al 1938). Se estendiamo invece l’analisi al «ventennio prima della Seconda guerra mondiale» (1920–1939) come detto da Cottarelli, attingendo alle serie storiche Istat–Banca d’Italia, scopriamo che il Pil pro capite in quel periodo è cresciuto in media dell’1,9 per cento annuo [1].

La crescita annua in tutti i periodi menzionati è stata comunque superiore a quella del periodo 1999-2018 (0,06 per cento annuo).

In ogni caso, l’eccezione di Cottarelli è imprecisa: le ultime ricostruzioni dell’Istat indicano che il reddito pro capite italiano è cresciuto in maniera inferiore nei primi decenni dall’Unità d’Italia rispetto a quanto avvenuto nei vent’anni precedenti al secondo conflitto mondiale.

In conclusione

Secondo Cottarelli il reddito pro capite degli italiani sarebbe tornano ai livelli di vent’anni fa: una riduzione della crescita che nella storia d’Italia ha avuto precedenti paragonabili solo nel periodo fra i due conflitti mondiali.

Cottarelli ha ragione solo in parte.

Da una parte, è corretto ritenere che a fine 2018 il Pil pro capite in Italia è tornato più o meno ai livelli del 1999, crescendo in vent’anni di solo l’1,21 per cento (pari ad un tasso annuo medio dello 0,06 per cento).

Dall’altra parte, sebbene il periodo precedente alla Seconda guerra mondiale presenti una crescita del Pil pro capite debole, la crescita annua del Pil pro capite si è avvicinata allo zero in almeno altri due periodi: tra il 1861 e il 1879 (+0,4 per cento annuo) e tra il 1880 e il 1897 (+0,7 per cento annuo).



[1] La ricostruzione Banca d’Italia-Istat 1861-2017 (da Statistiche storiche della Banca d’Italia) > DATA_NA_1861_2017 > Tab_03

AIUTACI A CRESCERE NEL 2024

Siamo indipendenti: non riceviamo denaro da partiti né fondi pubblici dalle autorità italiane. Per questo il contributo di chi ci sostiene è importante. Sostieni il nostro lavoro: riceverai ogni giorno una newsletter con le notizie più importanti sulla politica italiana e avrai accesso a contenuti esclusivi, come le nostre guide sui temi del momento. Il primo mese di prova è gratuito.
Scopri che cosa ottieni
Newsletter

I Soldi dell’Europa

Il lunedì, ogni due settimane
Il lunedì, le cose da sapere sugli oltre 190 miliardi di euro che l’Unione europea darà all’Italia entro il 2026.

Ultimi articoli