Dal più atteso al più votato: tutti i numeri sull’elezione del presidente della Repubblica

Ansa
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Uno dei temi più incerti sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica riguarda il numero di votazioni che saranno necessarie per trovare il sostituto di Sergio Mattarella. Secondo analisti e commentatori, molto difficilmente il nome del nuovo capo dello Stato uscirà dai primi tre scrutini, quando serviranno almeno 673 voti per salire al Quirinale. È dunque più probabile che la partiti si giochi dal quarto scrutinio in avanti, quando la soglia per l’elezione scenderà a 505 voti.

Questo scenario sarebbe un’eccezione? Numeri alla mano, vediamo come sono andate tutte le scorse elezioni, fino all’ultima del 2015.

Quanto sono durate le votazioni

Su 12 presidenti della Repubblica, solo tre sono stati eletti alla prima votazione. Stiamo parlando di Enrico De Nicola, Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi. Il primo caso è però un po’ particolare. De Nicola, infatti, divenne di diritto presidente della Repubblica il 1° gennaio 1948, dopo aver ricoperto per quasi due anni il ruolo di capo provvisorio dello Stato, assegnatogli dall’Assemblea costituente con una sola votazione il 28 gennaio 1946 (l’incarico gli fu riconfermato il 25 giugno 1947). Nel 1985 Cossiga fu invece eletto presidente con 752 voti su 979 aventi diritto di voto (il 74,4 per cento), mentre nel 1999 Ciampi prese 707 voti su 990 (il 70 per cento).

L’elezione più lunga è stata invece quella che ha portato al Quirinale il democristiano Giovanni Leone nel 1971 (23 scrutini), seguita da quella del socialdemocratico Giuseppe Saragat nel 1964 (21 scrutini).

Per quanto riguarda gli altri presidenti, quattro sono stati eletti al quarto scrutinio (Luigi EinaudiGiovanni GronchiSergio Mattarella e Giorgio Napolitano, in occasione del primo mandato), uno al sesto scrutinio (Napolitano al secondo mandato), uno al nono (Antonio Segni) e due dopo 16 scrutini (Sandro Pertini e Oscar Luigi Scalfaro).
Grafico 1. Numero di scrutini necessari per eleggere il presidente della Repubblica

Chi ha preso più voti di tutti

Secondo le elaborazioni di Pagella Politica, il socialista Pertini è stato il presidente della Repubblica ad aver ricevuto più preferenze sul totale degli aventi diritto di voto nella storia repubblicana. Nel 1978 prese infatti 832 voti su 995, oltre l’82 per cento.

Dietro a Pertini, troviamo il democristiano Gronchi, eletto nel 1955 con il 78 per cento circa dei voti (658 su 833), mentre all’ultimo posto si piazza il democristiano Leone, che nel 1971 è salito al Quirinale con il 51,4 per cento dei voti. Poco sopra a Leone c’è Segni, che nel 1962 era riuscito a ottenere il 51,9 per cento delle preferenze.

Nel 2015 Mattarella è stato invece eletto presidente della Repubblica con 665 voti su un totale di 1.009 “grandi elettori (il 65,9 per cento delle preferenze).
Grafico 2. Percentuale di voti favorevoli sul totale dei votanti per l'elezione del presidente della Repubblica

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