L’Italia non è l’Austria, per ora

Ansa
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Nelle ultime ore in Italia diversi politici hanno proposto di adottare la stessa soluzione scelta dall’Austria per far fronte alla nuova ondata di Covid-19. Dal 15 novembre l’Austria ha stabilito che chi non si è vaccinato, pur potendolo fare, potrà uscire di casa solo per recarsi al lavoro, fare la spesa e in caso di emergenze sanitarie. Quindi niente cinema, ristoranti, attività sportiva o culturale e via dicendo. Per questo motivo in Austria il governo parla esplicitamente di un «lockdown per i non vaccinati».

Il 16 novembre, ospite a L’aria che tira su La7, il leader di Italia viva Matteo Renzi ha suggerito di seguire l’esempio austriaco, per cui «in lockdown ci vanno solo quelli che non hanno fatto il vaccino». Una posizione simileè stata poi espressa, sempre il 16 novembre, dal presidente della Liguria Giovanni Toti (Cambiamo) e da quello del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (Lega).

Ma che cosa dicono i numeri sulla situazione epidemica in Italia e in Austria? Per quanto riguarda contagi, ricoveri e decessi il nostro Paese è messo significativamente meglio, così come per i vaccini.

L’Austria ha molti più contagi

Per prima cosa guardiamo al dato sui contagi. Nella settimana tra il 9 e il 15 novembre in Austria si sono registrati quotidianamente oltre 1.250 contagi ogni milione di abitanti, un dato dieci volte più alto di quello italiano, pari a 125 casi per milione di abitanti.
Grafico 1. I contagi di Covid-19 in Italia e Austria ogni milione di abitanti, media mobile a sette giorni – Fonte: Our World in Data
Il dato sui contagi va sempre guardato tenendo in considerazione anche il numero dei tamponi che vengono fatti: in Austria all’11 novembre erano 50 ogni 1.000 abitanti e in Italia 8 ogni 1.000 abitanti. Inoltre bisogna considerare anche il tasso di positività dei tamponi che vengono fatti, che in Austria all’11 dicembre era leggermente superiore che in Italia: 2,1 per cento contro 1,4 per cento.

Su morti e ricoveri l’Austria fa peggio, e non di poco

Guardiamo ora ai dati su decessi, ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva, legati alla Covid-19, in Italia e Austria.

Nell’ultima settimana in Italia si sono registrati in media al giorno 0,94 morti per milione di abitanti. L’Austria ha numeri quasi quattro volte più alti, con 3,65 morti per milione di abitanti.
Grafico 2. I decessi da Covid-19 in Italia e Austria ogni milione di abitanti, media mobile a sette giorni – Fonte: Our World in Data
Per quanto riguarda le ospedalizzazioni, in Italia al 6 novembre (i dati comparabili più recenti a disposizione) c’erano 59 ricoverati per Covid-19 ogni milione di abitanti, mentre in Austria 174 per milione di abitanti, circa il triplo. Da notare oltretutto che a inizio autunno, il 21 settembre, i due Paesi erano appaiati a 73 ricoverati per milione di abitanti.
Grafico 3. I ricoverati in ospedale per Covid-19 in Italia e Austria ogni milione di abitanti, media mobile a sette giorni – Fonte: Our World in Data
Infine i ricoveri in terapia intensiva: in Italia il 7 novembre c’erano 6,6 pazienti in terapia intensiva per Covid-19 ogni milione di abitanti, in Austria erano 41, quasi sette volte tanto.
Grafico 4. I ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 in Italia e Austria ogni milione di abitanti, media mobile a sette giorni – Fonte: Our World in Data

L’Italia è più vaccinata dell’Austria

Vediamo ora il dato sui vaccini, che si sono dimostrati uno strumento fondamentale per ridurre drasticamente decessi e ricoveri, e in parte anche i contagi.

In Italia al 15 novembre risultava vaccinato con almeno una dose il 78 per cento della popolazione, contro il 68 per cento dell’Austria. Risultava poi completamente immunizzato il 73 per cento contro il 64 per cento dell’Austria. Una differenza di circa 9 punti percentuali.
Grafico 5. La percentuale di vaccinati contro la Covid-19 in Italia e Austria, con una dose o con ciclo completo – Fonte: Our World in Data

In conclusione

Diversi politici italiani hanno di recente suggerito che l’Italia segua l’esempio dell’Austria per quanto riguarda l’imposizione di misure restrittive solo a chi, nella popolazione, pur potendo ancora non si è vaccinato. Senza entrare nel merito della proposta, al momento i due Paesi si trovano in situazioni diverse.

Secondo i dati più recenti a disposizione, in Austria i contagi sono 10 volte quelli registrati in Italia (anche se va considerata la diversa capacità di testing dei due Paesi). I decessi sono quasi il quadruplo di quelli italiani, i ricoverati in ospedale il triplo, quelli in terapia intensiva sette volte tanto.

Per quanto riguarda i vaccinati, l’Italia è circa 10 punti percentuali avanti all’Austria: il 78 per cento vaccinato con almeno una dose, contro il 68 per cento; il 73 per cento completamente immunizzato contro il 64 per cento.

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