Il 3 e il 4 ottobre si è tenuto il primo turno per eleggere il sindaco e il consiglio comunale in 19 capoluoghi di provincia, tra cui sei capoluoghi di regione.
Vediamo quante delle 18 città per cui ci sono i risultati [1] sono andate al centrosinistra, quante al centrodestra, quante al ballottaggio (e con chi in vantaggio) e come è cambiata la distribuzione dei primi cittadini tra i partiti.
Il centrosinistra vince nelle grandi città
Il centrosinistra ha vinto al primo turno, e con un ampio distacco, le elezioni comunali in tre dei sei capoluoghi di regione che andavano al voto. A Milano, con Beppe Sala, che ha ottenuto il 57,7 per cento dei voti contro il 32 per cento del candidato di centrodestra, Luca Bernardo; a Bologna, con Matteo Lepore, che è arrivato al 61,9 per cento, doppiando il candidato di centrodestra Fabio Battistini che ha ottenuto il 29,6 per cento; e a Napoli, dove Gaetano Manfredi ha raggiunto il 62,9 per cento, quasi triplicando il risultato del candidato di centrodestra Catello Maresca che si è fermato al 21,9 per cento.
A Bologna e Napoli il candidato di centrosinistra era sostenuto anche dal Movimento 5 stelle, non così a Milano dove la candidata pentastellata Layla Pavone ha ottenuto il 2,7 per cento.
Negli altri capoluoghi di provincia, il centrosinistra ha vinto al primo turno a Salerno, Rimini e Ravenna, città che già amministrava.
A Salerno con il sindaco uscente Vincenzo Napoli, che ha ottenuto il 57,7 per cento dei voti contro il 16,8 per cento della candidata del M5s, Elisabetta Barone, e il 16 per cento del candidato di centrodestra, Michele Sarno. A Ravenna con il sindaco uscente Michele De Pascale, che ha vinto con il 59,5 per cento, quasi triplicando il risultato del candidato di centrodestra, Filippo Donati, che ha ottenuto il 22,5 per cento. A Rimini con Jamil Sadegholvaad, che ha ricevuto il 51,3 per cento dei voti, evitando di poco il ballottaggio con il secondo arrivato, il candidato del centrodestra Enzo Ceccarelli (32,9 per cento).
Vediamo ora dove ha invece vinto al primo turno il centrodestra.
Il centrodestra conferma tre sindaci uscenti
Il centrodestra ha vinto al primo turno in tre capoluoghi di provincia – Pordenone, Novara e Grosseto – dove candidava i sindaci uscenti.
A Pordenone la vittoria del centrodestra è stata ampia, con il sindaco uscente Alessandro Ciriani che ha ottenuto il 65,4 per cento, più che raddoppiando il secondo arrivato, il candidato del centrosinistra Gianni Zanolin (29,9 per cento). Anche a Novara ha vinto con ampio scarto il sindaco uscente, Alessandro Canelli, che ha preso il 69,6 per cento, più che triplicando il risultato del secondo arrivato, Nicola Fonzo, sostenuto dal centrosinistra, fermo al 20,5 per cento. A Grosseto il sindaco uscente Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha vinto con il 56,2 per cento, sconfiggendo Leonardo Culicchi (centrosinistra) che ha preso il 31,1 per cento.
Riassunto delle vittorie già acquisite
Ricapitolando: su 18 capoluoghi di provincia al voto di cui conosciamo i risultati, metà hanno già un nuovo sindaco e metà dovranno invece andare al ballottaggio.
Dei nove sindaci già eletti, sei sono del centrosinistra e tre del centrodestra. Il centrosinistra ha vinto in cinque città che già governava e ha conquistato Napoli, dove il sindaco uscente, Luigi De Magistris, era espressione di un’area politica alternativa a quella tradizionale del centrosinistra e sosteneva un’altra candidata, Alessandra Clemente. Il centrodestra ha invece confermato tre sindaci uscenti.
Vediamo ora le nove città che andranno al ballottaggio domenica 17 e lunedì 18 ottobre, dove è in vantaggio il centrosinistra, dove il centrodestra e dove altri candidati.
Grafico 1. I 18 comuni capoluogo di provincia andati al voto per le elezioni comunali il 3 e 4 ottobre e di cui si conoscono i risultati, divisi per vittorie al primo turno di candidati di centrodestra e centrosinistra, e per ballottaggi a seconda del candidato arrivato primo al primo turno. Fonte: elaborazione di Pagella Politica su dati del Ministero dell’Interno
I nove ballottaggi
Vantaggio centrosinistra
Partiamo dalle città dove è arrivato primo, al primo turno, il centrosinistra: Torino, Caserta, Varese e Savona.
A Torino, il candidato progressista Stefano Lo Russo ha ottenuto il 43,9 per cento, contro il 38,9 per cento di Paolo Damilano (centrodestra) che lo sfiderà al ballottaggio. Terza con il 9 per cento è arrivata la candidata del M5s, Valentina Sganga.
Il centrosinistra parte in vantaggio anche a Caserta, con Carlo Marino, che ha ottenuto il 34,4 per cento, contro il 27,9 per cento di Gianpiero Zinzi del centrodestra. Terzo, e dunque fuori dal ballottaggio ma i cui voti potrebbero risultare decisivi al secondo turno, si è posizionato il candidato civico (ma ex sindaco con il centrodestra) Pio Del Gaudio, con il 14,8 per cento.
A Varese il sindaco uscente Davide Galimberti (centrosinistra) ha conquistato il 48 per cento dei voti, contro il 44,9 per cento del candidato di centrodestra, Matteo Luigi Bianchi. Le altre liste si sono divise le briciole, con la terza (a sostegno del civico ed ex vicesindaco della giunta Galimberti, Daniele Zanzi) che non supera il 3 per cento.
A Savona, infine, il centrosinistra con Marco Russo ha ricevuto il 47,8 per cento dei voti. Secondo si è piazzato Angelo Schirru, di centrodestra, che ha preso il 37,3 per cento dei voti e che quindi andrà al ballottaggio. Terzo il candidato del M5s, Manuel Meles, con il 9,8 per cento dei voti.
Vantaggio centrodestra
Anche il centrodestra è arrivato primo in quattro dei nove comuni capoluogo di provincia che andranno al ballottaggio a due settimane di distanza dal primo turno.
Il primo e più importante caso è quello di Roma, dove il candidato di centrodestra Enrico Michetti è arrivato primo con il 30,1 per cento dei voti e sfiderà al ballottaggio l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sostenuto dal centrosinistra, che ha preso il 27 per cento dei voti.
La situazione nella capitale, secondo diversi osservatori, è incerta ma “in salita” per il centrodestra. Il terzo arrivato Carlo Calenda (con il 19,8 per cento dei voti) appartiene all’area del centrosinistra (Calenda è stato ministro dei governi Renzi e Gentiloni) e la quarta, Virginia Raggi (con il 19,1 per cento) è un’esponente del M5s. Il leader del Movimento, Giuseppe Conte, ha detto che per i ballottaggi si valuteranno le situazioni a livello locale, ma ha escluso la possibilità di appoggiare i candidati di centrodestra.
A Trieste il candidato di centrodestra, il sindaco uscente Roberto Dipiazza, ha ottenuto il 46,9 per cento dei voti. Sfiderà al ballottaggio Francesco Russo, sostenuto dal centrosinistra, che ha preso il 31,6 per cento. Terzo il civico Riccardo Laterza, con l’8,6 per cento.
Centrodestra davanti anche a Latina, dove Vincenzo Zaccheo ha preso il 48,5 per cento dei voti, contro il 35,5 per cento di Damiano Coletta, sindaco uscente di centrosinistra. Alle loro spalle, distanti, candidati civici (come Annalisa Muzio, 5,1 per cento), di estrema destra (Antonio Bottoni, 3,3 per cento), del M5s (Gianluca Bono, 3,3 per cento) e di Azione (Nicoletta Zuliani, 3,1 per cento).
Il centrodestra, infine, è arrivato primo al primo turno – ma senza superare il 50 per cento dei voti – anche a Isernia con Gabriele Melogli (42,9 per cento). Secondo si è piazzato Piero Castrataro, di centrosinistra (41,7 per cento). Terzo il candidato di Fdi ma con un passato in Italia Viva e Pd, Cosmo Tedeschi, che ha ottenuto il 15,5 per cento.
Altri
L’ultimo capoluogo di provincia dei nove che andranno al ballottaggio da esaminare è Benevento. Qui è arrivato primo, a un soffio dal poter evitare il secondo turno, il sindaco uscente ed ex ministro Clemente Mastella, con il 49,3 per cento.
A suo sostegno una coalizione eterogenea che comprende sia partiti dell’area di centrodestra che partiti dell’area di centrosinistra.
Sfiderà al secondo turno Luigi Diego Perifano, del centrosinistra, che ha ottenuto il 32,3 per cento. Terzo, e fuori dal ballottaggio, è arrivato Angelo Moretti, civico e ambientalista, con il 13,2 per cento.
In conclusione
Il 3 e il 4 ottobre si è votato per le elezioni comunali in 19 capoluoghi di provincia. Abbiamo i dati definitivi, o quasi, per 18 di questi: in nove casi il candidato più votato ha ottenuto più del 50 per cento dei voti, e dunque non sarà necessario il ballottaggio, in nove casi invece questo non è successo.
Dei nove comuni vinti al primo turno, tre sono andati al centrodestra (Pordenone, Novara e Grosseto) che ha confermato i sindaci uscenti, e sei sono andati al centrosinistra (Milano, Napoli, Bologna, Caserta, Ravenna e Rimini). Il centrosinistra ha vinto dove già governava in cinque casi e nel sesto, a Napoli, ha conquistato una città dove in precedenza era all’opposizione di un sindaco indipendente di sinistra, Luigi De Magistris.
Dei nove comuni che andranno al ballottaggio, quattro hanno visto prendere più voti al primo turno al centrodestra (Roma – dove la situazione è però complessa e non favorevole in partenza per Enrico Michetti – Trieste, Latina e Isernia), quattro al centrosinistra (Torino, Varese, Savona e Caserta) e uno al candidato centrista Clemente Mastella (Benevento).
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[1] Al momento della scrittura di questo articolo non sono ancora disponibili dati sufficientemente certi sulle elezioni comunali a Cosenza: qui infatti lo spoglio dei voti per il comune è iniziato solo al termine di quello dei voti per la Regione, vinta dal centrodestra con Roberto Occhiuto.
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