Vertice dopo vertice (e rinvio dopo rinvio) la coalizione di centrodestra sta faticosamente completando il quadro delle candidature per le comunali e regionali d’autunno.

Dopo gli accordi raggiunti per Roma, Napoli e Torino, ad oggi mancano ancora tre tasselli: la Calabria, Bologna e soprattutto Milano.

Vediamo qual è la situazione per ognuna di queste realtà che si preparano al voto.

I nodi da sciogliere: Calabria, Milano e Bologna

Le difficoltà del centrodestra sulle ultime questioni aperte è rappresentata dal susseguirsi dei rinvii per le riunioni in cui decidere le candidature. Il 13 giugno il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha annunciato per l’indomani, il 14 giugno, «l’ultima riunione» del centrodestra per chiudere «sostanzialmente per i 120 Comuni con oltre i 15mila abitanti».

«Ci vediamo domani – ha detto invece il leader della Lega Matteo Salvini il 14 giugno – conto di chiudere in settimana come già detto, Milano e la Calabria». L’appuntamento, l’ennesimo che dovrebbe essere “decisivo”, è quindi per il 16 giugno, quando i leader si vedranno alla Camera per trovare i nomi mancanti.

Delle partite citate da Salvini, in realtà, sulla Calabria si attende solo un’ufficializzazione che tarda ad arrivare. Già il 9 giugno, alla fine dell’ultimo vertice del centrodestra, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani aveva garantito che il nome del candidato per le elezioni calabresi sarebbero stato annunciato il sabato successivo, ma così non è stato. Da giorni, infatti, il candidato potenziale viene considerato Roberto Occhiuto, attuale capogruppo forzista alla Camera. Non è chiaro che cosa stia frenando il lancio di Occhiuto, che il 12 giugno a Vibo Valentia ha parlato già come candidato in pectore, per poi specificare che l’ultima parola spetterà a una nota congiunta dei leader di coalizione.

Il vero punto dolente rimane Milano, dove il nome dovrebbe essere indicato dalla Lega. È infatti in quota Fratelli d’Italia il candidato romano Enrico Michetti, mentre, come abbiamo visto, è un esponente di Forza Italia l’aspirante presidente per la regione Calabria. Da mesi, la coalizione è alla ricerca di un candidato civico che possa competere con il sindaco uscente Beppe Sala, considerato favorito, e forte di un appoggio più ampio dei soli partiti di centrosinistra.

Fra le ipotesi, vengono spesso citati il manager di Mediolanum Oscar di Montigny, il professore bocconiano Maurizio Dallocchio, la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca e Fabio Minoli, direttore della comunicazione dell’azienda Bayer Italia con un passato in Forza Italia. Sullo sfondo – se si dovesse scegliere invece un politico di professione – rimane il leader di Noi per l’Italia Maurizio Lupi. Dopo i ripetuti rifiuti a correre per la guida del capoluogo milanese, il 15 giugno Matteo Salvini è tornato a parlare di Gabriele Albertini: l’ex primo cittadino di Milano avrebbe accettato di affiancare come vice il futuro candidato sindaco del centrodestra.

A Bologna, invece, la rosa è formata da tre nomi: il parlamentare di Forza Italia Andrea Cangini, l’editore della casa editrice Minerva Roberto Mugavero e l’imprenditore Fabio Battistini, già in campo da mesi con una sua lista civica.

Le certezze: Roma, Napoli e Torino

Spinto in particolare da Fratelli d’Italia, il candidato sindaco a Roma per il centrodestra sarà Enrico Michetti, 55 anni, avvocato, fondatore della pubblicazione Gazzetta amministrativa, ma soprattutto popolare commentatore della radio romana “Radio Radio”.

Con lui sarà candidata “in ticket” Simonetta Matone, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma, che in caso di vittoria sarà vicesindaco con delega ai servizi sociali e alle società municipalizzate. Matone, 68 anni, ha una certa popolarità per le numerose partecipazioni televisive a Porta a porta. In un primo momento, la magistrata era stata accostata alla carica di “prosindaco”, titolo non presente nell’ordinamento italiano, usato dal leader della Lega Matteo Salvini per convincere Matone a non sfilarsi dalla corsa nonostante aspirasse al ruolo di sindaco, e non di vice.

A Napoli il candidato in campo per il centrodestra è il magistrato in aspettativa Catello Maresca. L’ex procuratore, però, è determinato a correre come candidato civico – di area liberale – senza farsi schiacciare dai simboli dei partiti di centrodestra. A inizio giugno si è fatta strada l’ipotesi che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia possano venire incontro alla richiesta del magistrato, sostenendolo con un’unica lista civica “Centrodestra per Maresca”.

Anche a Torino l’aspirante sindaco del centrodestra viene dalla società civile: la candidatura dell’imprenditore vinicolo Paolo Damilano, in campo da mesi con la sua lista “Torino Bellissima”, il 9 giugno ha ricevuto in via ufficiale l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.