I dati in breve:
• Poco più di un over 80 su due in Italia ha ricevuto la prima dose di vaccino. Nonostante questo ritardo, le regioni continuano a dare priorità alle fasce di popolazione più giovani.
• Tutti e tre i vaccini autorizzati nel nostro Paese possono essere usati per gli anziani (AstraZeneca da tre settimane circa). Ma solo tre regioni usano AstraZeneca per gli over 80, e nell’ultima settimana solo una dose su due di Pfizer e Moderna è stata destinata a questa fascia di età.
• Sono state somministrate quasi tutte le dosi ricevute del vaccino Pfizer, mentre quasi la metà di quelle AstraZeneca e Moderna risultano ancora inutilizzate.
A oltre tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale le regioni italiane continuano a vaccinare in modo scoordinato, dando priorità a categorie diverse. E gli anziani sono quelli che ci stanno rimettendo di più.
Ad oggi in Italia quasi il 13 per cento della popolazione (circa 7,8 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro la Covid-19, mentre il 5,6 per cento (circa 3,4 milioni di persone) è stato completamente vaccinato.
Oltre il 90 per cento del personale sanitario e degli ospiti delle Rsa ha ricevuto almeno una dose. Ma molte regioni continuano a trascurare le vaccinazioni negli over 80, privilegiando fasce della popolazione più giovani. Come abbiamo spiegato più volte, è mettendo al sicuro chi ha più di 80 anni che si potrà ottenere un drastico crollo dei decessi e degli ospedalizzati.
Vediamo che cosa dicono i numeri delle prime dosi somministrate tra il 29 marzo e il 4 aprile. Questo indicatore ci permette di confrontare le strategie delle singole regioni, tralasciando i giorni di Pasqua in cui si è registrato un forte calo delle somministrazioni giornaliere.
• Tutti e tre i vaccini autorizzati nel nostro Paese possono essere usati per gli anziani (AstraZeneca da tre settimane circa). Ma solo tre regioni usano AstraZeneca per gli over 80, e nell’ultima settimana solo una dose su due di Pfizer e Moderna è stata destinata a questa fascia di età.
• Sono state somministrate quasi tutte le dosi ricevute del vaccino Pfizer, mentre quasi la metà di quelle AstraZeneca e Moderna risultano ancora inutilizzate.
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A oltre tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale le regioni italiane continuano a vaccinare in modo scoordinato, dando priorità a categorie diverse. E gli anziani sono quelli che ci stanno rimettendo di più.
Ad oggi in Italia quasi il 13 per cento della popolazione (circa 7,8 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro la Covid-19, mentre il 5,6 per cento (circa 3,4 milioni di persone) è stato completamente vaccinato.
Oltre il 90 per cento del personale sanitario e degli ospiti delle Rsa ha ricevuto almeno una dose. Ma molte regioni continuano a trascurare le vaccinazioni negli over 80, privilegiando fasce della popolazione più giovani. Come abbiamo spiegato più volte, è mettendo al sicuro chi ha più di 80 anni che si potrà ottenere un drastico crollo dei decessi e degli ospedalizzati.
Vediamo che cosa dicono i numeri delle prime dosi somministrate tra il 29 marzo e il 4 aprile. Questo indicatore ci permette di confrontare le strategie delle singole regioni, tralasciando i giorni di Pasqua in cui si è registrato un forte calo delle somministrazioni giornaliere.