Che cosa ha detto davvero Zelensky sulla lista dei “putiniani” in Italia

Il presidente ucraino è stato accusato di voler censurare i cittadini italiani con posizioni filorusse. In realtà questa storia è frutto di un travisamento
EPA/SERGEY DOLZHENKO
EPA/SERGEY DOLZHENKO
Il 2 marzo, in un punto stampa durante la sua visita in Canada, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato alcune dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che sono state molto discusse in Italia negli ultimi giorni. In breve, Zelensky avrebbe detto di voler consegnare al governo Meloni una lista di italiani “putiniani”, ossia con posizioni vicine a quelle del presidente russo Vladimir Putin. In realtà, come vedremo meglio tra poco, il presidente ucraino ha detto una cosa diversa e le sue parole sono state travisate.

Le reazioni dei politici

In Canada un giornalista ha chiesto a Meloni «un commento sulle dichiarazioni del presidente Zelensky che ha annunciato la preparazione di una lista di personalità filorusse nel nostro Paese». Lo stesso giornalista ha domandato alla presidente del Consiglio se il governo italiano abbia già avuto «qualche anticipazione sui nomi» contenuti in questa presunta lista. 

Nella sua risposta, Meloni ha detto che il presidente ucraino non le ha parlato di una lista di questo tipo, e ha aggiunto che «in Italia vige la libertà di opinione» e che «difficilmente qualcuno può fare delle liste di proscrizione perché le persone non la pensano come noi». La presidente del Consiglio ha messo poi in dubbio le ricostruzioni fatte in questi giorni sulle parole del presidente ucraino: «Sono andata a leggere quelle dichiarazioni e mi pare che siano state riportate in maniera un po’ particolare, perché Zelensky a domanda risponde parlando di cittadini con passaporto russo, non di cittadini di altri Paesi, e specifica che non ci sono italiani».
Altri politici ed ex politici di primo piano hanno parlato negli scorsi giorni della presunta lista di “putiniani” italiani preparata dal governo ucraino. Per esempio, nella serata del 25 febbraio il leader di Azione Carlo Calenda ha condiviso su X un articolo del Corriere della Sera intitolato: “Zelensky, il grazie all’Italia: «Ma da voi molti fan di Putin, stiamo preparando una lista»”. «Sul primo della lista qualche indizio lo abbiamo», ha scritto Calenda, retwittando l’articolo del quotidiano (secondo alcuni, il leader di Azione avrebbe fatto riferimento al professore Alessandro Orsini, secondo altri al leader della Lega Matteo Salvini). 
Il giorno dopo l’ex deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha pubblicato un video su YouTube, dal titolo: “Le ASSURDE PAROLE DI ZELENSKY: «Da voi molti fan di Putin, stiamo preparando una LISTA”. Nel filmato, che a oggi ha superato le 200 mila visualizzazioni, Di Battista ha accusato il presidente ucraino di voler stilare una lista dei «fan di Putin in Italia». «Siamo alle liste di proscrizione fatte da un Paese estero», ha detto Di Battista, facendo riferimento al già citato articolo del Corriere della Sera. Parole simili sono state pronunciate lo stesso giorno dal consigliere della Regione Veneto Stefano Valdegamberi, che fa parte del Gruppo Misto e che lo scorso novembre ha accusato di satanismo Elena Cecchettin, sorella di Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Valdegambieri ha dichiarato: «Sono gravissime le parole del presidente ucraino Zelensky rivolte a Giorgia Meloni durante l’ultimo vertice dei G7, in cui parla di liste di proscrizione di memoria nazista che saranno inviate agli Stati Uniti e all’Unione europea. Liste in cui sono riportati i nomi degli italiani che, a suo dire, sarebbero a favore di Putin e quindi dovrebbero essere espulsi dall’Italia. Chi non è d’accordo sull’invio di armi o sulle cause di un conflitto che rischia di portarci in guerra, dovrebbe essere mandato in esilio?».

Come anticipato, non è vero che Zelensky ha detto di avere pronta una lista di filoputiniani italiani, ma ha parlato comunque di una «lista».

Che cosa ha detto Zelensky

Le parole di cui si sta discutendo da giorni sono state pronunciate dal presidente ucraino lo scorso 25 febbraio, durante una conferenza stampa organizzata a Kiev in occasione del secondo anniversario dall’inizio dell’invasione russa.

In quell’occasione, tra le molte domande di giornalisti stranieri, l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi ha chiesto a Zelensky se l’Ue potrebbe sostituire il sostegno militare all’Ucraina degli Stati Uniti, nel caso quest’ultimo venisse a mancare. Dopo una prima risposta di Zelensky, Cremonesi ha aggiunto che in Italia ci sono «molti, molti, molti pro putiniani: per questo è importante sentire il suo messaggio». «Meloni è dalla nostra parte, ma hai ragione: ci sono molti pro Putin in Italia. Come prima cosa dovete cancellare i loro visti. Ve lo chiedo perché questa è un’arma», ha risposto in inglese Zelensky a Cremonesi, suggerendo al governo italiano di sfruttare almeno questa “arma” diplomatica nel caso in cui non volesse dare all’Ucraina armi di difesa aerea.
La risposta di Zelensky al giornalista del Corriere della Sera
In un secondo momento il giornalista del TG1 Andrea Luchetta ha chiesto a Zelensky, a proposito dei filoputiniani menzionati nella risposta a Cremonesi: «Come può immaginare, c’è molta curiosità in Italia a proposito di quello che ha detto sui potenziali filorussi. Ha qualche nome da fare?». Dopo un primo momento di incomprensione, il presidente ucraino ha risposto così in inglese al giornalista italiano: «Stiamo preparando una lista, ma che non riguarda gli italiani. C’è una lista di propagandisti russi che daremo all’Ue, alla Commissione europea e al Parlamento europeo, e ai leader dell’Ue, e anche agli Stati Uniti. Questa lista riguarda i propagandisti, ma anche le aziende che hanno forti legami con i russi e che li aiutano ad aggirare le sanzioni. Possiamo dare questa lista ai giornalisti, ma non sappiamo ancora in quale formato. Ci penseremo e la condivideremo con voi».
La risposta di Zelensky al giornalista del TG1

Perché non c’entrano gli italiani

Dunque, dalle parole di Zelensky è abbastanza evidente, per almeno due motivi, che il presidente ucraino non ha parlato di una lista di cittadini italiani filoputiniani. In primo luogo, lo stesso Zelensky ha chiarito che la lista non riguarda cittadini italiani, ma solo cittadini russi. In secondo luogo Zelensky ha chiesto all’Italia di cancellare i visti ai cittadini russi che propagandano le idee di Putin: dal momento che i visti sono concessi ai cittadini stranieri, è evidente che non si possa togliere un visto a un cittadino italiano che vive in Italia. 

Le parole di Zelensky sono state travisate perché non sono state riportate in maniera chiara dai mezzi d’informazione italiani. Per esempio nell’articolo pubblicato il 25 febbraio sul Corriere della Sera – quello condiviso su X da Calenda e citato da Di Battista – i virgolettati del presidente ucraino sono stati trascritti in maniera parziale. «Sappiamo però che in Italia ci sono tanti filoputiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?», si legge nell’articolo del Corriere della Sera, a proposito del discorso del presidente ucraino. Come abbiamo visto sopra, le parole pronunciate da Zelensky sono diverse. Il 3 marzo il quotidiano ha pubblicato un altro articolo, a firma di Cremonesi, per ribadire che Zelensky aveva parlato di «cittadini russi in Italia e in Europa che sostengono la propaganda di Putin», e non di cittadini italiani. 

Su X Zelensky ha ricevuto poi molti commenti negativi per un servizio del giornalista Luchetta, andato in onda nell’edizione serale del TG1 del 25 febbraio.
«Sono grato al primo ministro Giorgia Meloni, è dalla nostra parte. Ma ci sono molti propagandisti pro Putin in Italia. Prima di tutto dovete cancellare i visti, davvero è un’arma, fatelo», dice la voce di Luchetta durante il servizio, riportando le parole di Zelensky. «Prepareremo una lista riguardo i propagandisti russi, anche degli affaristi, che hanno delle connessioni profonde con la Russia e aggirano le sanzioni. Condivideremo quella lista, la daremo anche ai giornalisti. Non so che forma avrà e la condivideremo con le istituzioni europee e americane». Anche in questo caso, le parole di Zelensky sono state riportate in maniera parziale e non è stato chiarito a chi facesse davvero riferimento il presidente ucraino.

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