Come hanno votato i partiti sul piano di Trump per Gaza

In Parlamento è intervenuto il ministro Tajani, e sono state approvate e respinte alcune risoluzioni
ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI
Giovedì 2 ottobre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato alla Camera degli sviluppi recenti della situazione nella Striscia di Gaza, e in particolare del piano proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra. In seguito, Tajani ha tenuto la stessa informativa al Senato. 

Nel suo intervento, il ministro degli Esteri ha detto che il governo Meloni ha accolto con favore il piano di Trump, che prevede – tra le altre cose – il disarmo di Hamas, la liberazione degli ostaggi, la fine delle operazioni militari israeliane e un ampio programma di ricostruzione di Gaza sostenuto da capitali arabi e internazionali. Tajani ha poi sottolineato che Israele e diversi Paesi arabi hanno già dato il loro assenso al piano, considerato dal governo italiano «l’unica base credibile per arrivare a due Stati in grado di convivere in pace e sicurezza».

Le risoluzioni approvate

Dopo il discorso di Tajani, alla Camera sono state messe ai voti cinque risoluzioni: due firmate dai partiti della maggioranza di centrodestra (una delle quali sottoscritta anche da Azione); una del Partito Democratico, insieme ad Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle; una di Italia Viva; e una di Più Europa. Le risoluzioni sono documenti con cui la Camera e il Senato possono esprimere il loro pensiero e un indirizzo al governo su un determinato argomento. Non sono però vincolanti: se approvate, il governo non è obbligato a prendere provvedimenti, ma si prende comunque la responsabilità politica di questa scelta.

Alla Camera è stata approvata la risoluzione presentata dai partiti di centrodestra, che impegna il governo a sostenere il piano di Trump, lavorando con i partner europei e arabi, a proseguire le iniziative umanitarie italiane a favore della popolazione civile di Gaza, e a rafforzare il percorso verso la soluzione dei due Stati, legandolo al riconoscimento reciproco e alla cessazione di ogni incitamento all’odio. Il testo prevede inoltre condizioni precise per il riconoscimento dello Stato palestinese, ossia la liberazione di tutti gli ostaggi, il disarmo di Hamas e la sua esclusione da ogni ruolo politico e militare a Gaza e in Cisgiordania. A favore hanno votato i partiti della maggioranza, mentre hanno votato contro i partiti di opposizione, tranne Azione che si è astenuta [1].

La Camera ha poi approvato altre due risoluzioni per intero: un’altra risoluzione del centrodestra, questa volta firmata con Azione, e la risoluzione di Italia Viva. La prima si è concentrata specificamente sul sostegno al piano di pace proposto da Trump per Gaza. La risoluzione ha avuto il via libera grazie ai voti favorevoli della maggioranza, di Azione e di Italia Viva, mentre tutti gli altri partiti di opposizione si sono astenuti. La risoluzione di Italia Viva, invece, ha chiesto al governo di «promuovere la piena attuazione degli Accordi di Abramo», cioè rafforzare il ruolo politico ed economico dei Paesi della Lega Araba nel processo di pace, e di garantire i diritti costituzionali dei cittadini italiani coinvolti nella vicenda della Global Sumud Flotilla e di quelli fermati in Italia durante le manifestazioni. Questa risoluzione è stata approvata con i voti favorevoli del centrodestra e di Italia Viva, mentre gli altri partiti di opposizione si sono astenuti.

La risoluzione firmata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra è stata respinta. Tra le altre cose, ha chiesto al governo il riconoscimento dello Stato di Palestina «entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa», «la fine dell’occupazione illegale dei territori in Cisgiordania» e «la liberazione dei prigionieri palestinesi illegittimamente detenuti». Sulla risoluzione di PD, Movimento 5 Stelle e AVS il centrodestra ha votato contro, Azione si è astenuta mentre Italia Viva ha votato a favore.

Infine, la risoluzione presentata da Più Europa è stata approvata per tutta, fatta eccezione per la parte che chiedeva di inserire nei negoziati di pace per il Medio Oriente «una chiara posizione non ritrattabile da parte dell’Amministrazione USA e del Governo israeliano circa lo status futuro della Cisgiordania». La Cisgiordania è uno dei territori palestinesi oltre alla Striscia di Gaza. 

Al Senato sono state presentate risoluzioni identiche, fatta eccezione per Più Europa, che non ha presentato nessun documento non essendo rappresentata da nessun senatore. Anche in questo caso, l’aula ha approvato le due risoluzioni del centrodestra, tra cui quella firmata da Azione, e la mozione di Italia Viva, mentre ha respinto la risoluzione di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra.

Le posizioni dei partiti

L’idea di votare con il centrodestra una relazione a sostegno del piano di pace era stata avanzata dallo stesso leader di Azione Carlo Calenda nelle ore precedenti al voto. Calenda ha detto che il piano di Trump consentirebbe di chiudere il conflitto a Gaza e, per questo motivo, ha invitato anche gli altri partiti di opposizione a votare una risoluzione unica con i partiti che sostengono il governo Meloni. 

Dal canto loro, il Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra e il Movimento 5 Stelle hanno criticato l’azione del governo su Gaza, considerata sostanzialmente troppo debole e accondiscendente nei confronti di Israele. Per esempio, alla Camera il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha definito «ridicolo» il tentativo di Azione e del centrodestra di convergere su un unico documento con le opposizioni, mentre la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito «tardiva» l’apertura del governo al riconoscimento dello Stato di Palestina. 

Pur non avendola firmata, Italia Viva ha comunque votato a favore della risoluzione sul piano di pace sottoscritta dal centrodestra e da Azione. In questi giorni il partito di Matteo Renzi si è detto sostanzialmente favorevole al piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti, anche per via del coinvolgimento nella proposta dell’ex primo ministro laburista del Regno Unito Tony Blair. Il 1° ottobre, in un’intervista con La Stampa, Renzi ha auspicato che tutti i partiti sostengano il piano per Gaza, promettendo il voto favorevole di Italia Viva a un’eventuale mozione unitaria della maggioranza con le opposizioni.

***


[1] La votazione sulla risoluzione del centrodestra e di Azione è la n°1, quella sulla risoluzione del PD, del Movimento 5 Stelle e di AVS è la n°2, quella sulla risoluzione di Italia Viva la n°3, mentre quella sulla risoluzione del centrodestra la n°4. Le restanti votazioni riguardano il testo di Più Europa.

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