Questo grafico di Marattin sul reddito di cittadinanza ha diversi problemi

L’immagine, circolata molto su Twitter, ha acceso un dibattito sulla relazione tra i voti presi dal Movimento 5 stelle al Sud e il sussidio
Pagella Politica
Il 27 settembre il deputato di Italia viva Luigi Marattin, rieletto in Parlamento alle elezioni del 25 settembre, ha pubblicato su Twitter un grafico, con la scritta: «Grafico senza commento».
Grafico 1. Il grafico pubblicato da Marattin su Twitter il 27 settembre
Grafico 1. Il grafico pubblicato da Marattin su Twitter il 27 settembre
Il grafico mostra il numero di voti presi dal Movimento 5 stelle nelle regioni italiane alle elezioni politiche del 25 settembre in relazione al numero di percettori del reddito di cittadinanza, introdotto nel 2019 per volontà proprio del partito oggi guidato da Giuseppe Conte. Da tempo Italia viva è invece uno dei principali partiti in Parlamento che chiede l’abolizione del reddito di cittadinanza. 

La fonte dei dati è un articolo pubblicato il 27 settembre su Il Sole 24 Ore, intitolato “Da Napoli a Palermo, ecco come il reddito di cittadinanza spinge i voti al M5s”. «Il reddito di cittadinanza ha avuto un effetto da traino per l’exploit del Movimento 5 stelle che si è affermato come primo partito in tutte le regioni del Sud», si legge nell’articolo. «C’è una perfetta corrispondenza, se si confrontano i voti ottenuti a livello regionale con il numero dei percettori dell’integrazione al reddito che al Sud supera gli 1,7 milioni di persone».

Il grafico pubblicato da Marattin su Twitter ha però una serie di problemi.

Che cosa non torna nel grafico di Marattin

Innanzitutto, un primo limite del grafico pubblicato da Marattin è la sua forma. Il deputato di Italia viva ha infatti scelto un grafico a linea, mettendo in relazione sull’asse orizzontale delle ascisse i nomi delle regioni italiane con i dati sui voti del Movimento 5 stelle e i percettori del reddito di cittadinanza sull’asse verticale delle ordinate. Il problema è che, normalmente, questo grafico è usato, per esempio, per confrontare l’andamento di una variabile nel tempo, mentre qui vengono usati i nomi delle regioni per rafforzare l’idea che ci sia una relazione diretta tra voti del Movimento 5 stelle e reddito di cittadinanza.

Al di là della forma del grafico, anche se ci fosse una correlazione tra voti presi dal Movimento 5 stelle e presenza di percettori del reddito di cittadinanza al Sud, ossia che al crescere dei primi crescano anche i secondi, non è detto per forza che ci sia una relazione di causa ed effetto. Come spesso si sente ripetere dagli esperti di statistica e non solo, “correlazione non significa causazione”: il fatto che due variabili siano correlate non significa necessariamente che una causi l’altra. Nel nostro caso, non è detto che i voti presi dal Movimento 5 stelle al Sud siano dovuti in gran parte al fatto che al Sud ci siano più percettori del reddito di cittadinanza.

Il 28 settembre lo stesso Marattin ha pubblicato su Twitter due mappe dell’Italia in cui ha ribadito la relazione tra «le zone con più alta concentrazione di reddito di cittadinanza» e «le zone dove il Movimento 5 stelle è risultato il partito più votato».

La correlazione tra voto e reddito di cittadinanza

Il 27 settembre il Centro italiano studi elettorali dell’Università Luiss e dell’Università degli Studi di Firenze ha pubblicato un’analisi in cui ha analizzato l’esistenza di una possibile correlazione a livello provinciale – quindi a un livello più specifico di quello regionale visto sopra – tra il reddito di cittadinanza e i voti presi dal Movimento 5 stelle alla Camera dei deputati. Secondo Cise, i dati mostrano che esiste una «forte correlazione positiva tra tasso di percezione del reddito di cittadinanza nell’elettorato e voto di lista alla Camera per il Movimento 5 stelle a livello provinciale». 
Grafico 2. La correlazione tra voti al Movimento 5 stelle e percettori del reddito di cittadinanza – Fonte: Cise
Grafico 2. La correlazione tra voti al Movimento 5 stelle e percettori del reddito di cittadinanza – Fonte: Cise
Ma è lo stesso centro studi a mettere in guardia da una lettura affrettata di questa correlazione. «Occorre fare attenzione a non dare un’interpretazione sbagliata di questa correlazione. Anzitutto, c’è un rischio di fallacia ecologica: ovvero, i dati qui presentati sono aggregati a livello provinciale e sarebbe dunque sbagliato trarne implicazioni relative al comportamento elettorale a livello individuale», ha sottolineato il Cise. «Quindi, qui, più che un’associazione tra il reddito di cittadinanza in sé e il voto, quello che mostriamo è più generalmente un’associazione tra disagio economico e voto al Movimento 5 stelle, che pare importante nelle sue proporzioni e, quindi, nelle sue implicazioni politiche». 

L’analisi conclude dicendo che la correlazione non è presente soltanto al Sud, ma anche al Nord e nelle cosiddette “zone rosse”, le aree del Paese storicamente più vicine al centrosinistra.

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