Il 16 luglio, durante l’assemblea nazionale di Italia viva, il leader del partito Matteo Renzi ha rilanciato un obiettivo, già annunciato un anno fa: voler eliminare il reddito di cittadinanza attraverso un referendum abrogativo. Martedì 19 luglio, alle ore 10, «saremo in Corte di Cassazione per depositare il quesito referendario per l’abolizione del reddito di cittadinanza», ha annunciato Renzi.
Già a fine maggio, il leader di Italia viva aveva dichiarato che il 15 giugno sarebbe iniziata la «raccolta ufficiale di firme» per «abolire il reddito di cittadinanza», promessa poi non mantenuta. Ora Renzi è tornato sul tema, parlando del deposito del quesito referendario. Leggi alla mano, quest’anno non possono essere depositate richieste per nuovi referendum abrogativi, ma il leader di Italia viva ha in mente un piano per aggirare, per così dire, questo vincolo. Se la sua strategia andasse in porto, in ogni caso il referendum sarebbe possibile soltanto a partire dal 2024. E se ci fossero elezioni anticipate quest’autunno, le cose cambierebbero ulteriormente.
Già a fine maggio, il leader di Italia viva aveva dichiarato che il 15 giugno sarebbe iniziata la «raccolta ufficiale di firme» per «abolire il reddito di cittadinanza», promessa poi non mantenuta. Ora Renzi è tornato sul tema, parlando del deposito del quesito referendario. Leggi alla mano, quest’anno non possono essere depositate richieste per nuovi referendum abrogativi, ma il leader di Italia viva ha in mente un piano per aggirare, per così dire, questo vincolo. Se la sua strategia andasse in porto, in ogni caso il referendum sarebbe possibile soltanto a partire dal 2024. E se ci fossero elezioni anticipate quest’autunno, le cose cambierebbero ulteriormente.