In questa legislatura, iniziata a marzo 2018, quasi 300 tra deputati e senatori hanno deciso di cambiare partito in Parlamento, con oltre 400 cambi di gruppo parlamentare. Per disincentivare il fenomeno del trasformismo parlamentare, a fine luglio il Senato ha riformato il proprio regolamento, penalizzando i senatori che nella prossima legislatura decideranno di cambiare il gruppo parlamentare con cui sono stati eletti. Un progetto simile c’era anche alla Camera, che però, a oggi, non ha ancora approvato la riforma del proprio regolamento interno.
In passato, vari partiti hanno proposto una soluzione più estrema per eliminare il trasformismo parlamentare: l’introduzione in Italia del cosiddetto “vincolo di mandato”, per obbligare gli eletti a votare come indicato dal partito politico con cui sono stati eletti e di cui fanno parte. Una regola di questo tipo è presente in pochissimi Paesi al mondo (qui avevamo fatto un elenco, non c’è nessuna grande democrazia occidentale) e, per introdurla, servirebbe modificare la Costituzione italiana, che all’articolo 67 recita: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».
In vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, la proposta di introdurre il vincolo di mandato in Italia sembra essere passata di moda, tanto che il programma elettorale di un unico partito, tra gli schieramenti principali, ha proposto di introdurlo.
In passato, vari partiti hanno proposto una soluzione più estrema per eliminare il trasformismo parlamentare: l’introduzione in Italia del cosiddetto “vincolo di mandato”, per obbligare gli eletti a votare come indicato dal partito politico con cui sono stati eletti e di cui fanno parte. Una regola di questo tipo è presente in pochissimi Paesi al mondo (qui avevamo fatto un elenco, non c’è nessuna grande democrazia occidentale) e, per introdurla, servirebbe modificare la Costituzione italiana, che all’articolo 67 recita: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».
In vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, la proposta di introdurre il vincolo di mandato in Italia sembra essere passata di moda, tanto che il programma elettorale di un unico partito, tra gli schieramenti principali, ha proposto di introdurlo.