Il 14 aprile, il Partito Democratico ha rilanciato sui social network una dichiarazione del parlamentare europeo Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria del partito. Secondo Zan, il primo ministro ungherese Viktor Orbán «ha riscritto la Costituzione per vietare i Pride, negare l’identità delle persone trans e schedare i manifestanti». Secondo i suoi organizzatori, il Pride è una manifestazione che celebra l’orgoglio e i diritti delle persone LGBTQ+, promuovendo uguaglianza e inclusione. È ancora spesso chiamato Gay Pride, ma questo termine è considerato superato, perché tende a escludere altre identità della comunità, come lesbiche, bisessuali e trans.
In realtà, la Costituzione ungherese – appena modificata – non contiene un divieto esplicito ai Pride. Ma una nuova legge sulle manifestazioni, combinata con alcune modifiche costituzionali, consente di vietare eventi come il Pride appellandosi, secondo il governo di Orbán, alla tutela dei minori.
In realtà, la Costituzione ungherese – appena modificata – non contiene un divieto esplicito ai Pride. Ma una nuova legge sulle manifestazioni, combinata con alcune modifiche costituzionali, consente di vietare eventi come il Pride appellandosi, secondo il governo di Orbán, alla tutela dei minori.