Tutti i dossier sul tavolo del ministro Salvini

Dal Pnrr al ponte sullo Stretto, passando per i cantieri bloccati e la Tav, il leader della Lega avrà molto da fare alla guida del Ministero delle Infrastrutture
ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI
Oltre alla carica di vicepresidente del Consiglio, nel governo Meloni il leader della Lega Matteo Salvini è alla guida del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile (Mims), che gestisce progetti per decine di miliardi di euro. 

Entro il 2026 il Mims dovrà infatti portare a termine interventi finanziati con oltre 40 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a cui si aggiungono circa 21 miliardi di euro di fondi nazionali. Il ministero guidato da Salvini è responsabile di una sessantina circa di obiettivi concordati dall’Italia con l’Unione europea, da centrare entro i prossimi quattro anni per ricevere i soldi del Pnrr. Secondo un recente rapporto del Mims, il ministero ha raggiunto i traguardi del Pnrr previsti per il 2021 ed è a buon punto anche su quelli da rispettare entro la fine del 2022. Nel futuro prossimo, però, il lavoro del ministro Salvini rischia di farsi più complicato su questo fronte: nei prossimi mesi è prevista la partenza effettiva di molti cantieri, finanziati con il Pnrr, e l’aumento dei costi delle materie prime rischia di rendere più difficile il raggiungimento di tutte le scadenze nei tempi stabiliti.

Il piano concordato con l’Ue è però solo uno dei dossier su cui il leader della Lega dovrà ora rimettersi alla prova al governo del Paese, dopo l’esperienza da ministro dell’Interno tra giugno 2018 e settembre 2019. Tra cantieri bloccati, codici degli appalti e grandi opere, Salvini avrà molto da fare.

La Tav “Torino-Lione”

Da anni Salvini è uno dei maggiori sostenitori della cosiddetta “Tav”, il progetto ferroviario che punta a collegare la città di Torino, in Piemonte, con Lione, in Francia (qui trovate una nostra analisi del 2018, in cui abbiamo risposto a 35 domande sulla grande opera). 

Il 28 ottobre, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo, Salvini ha parlato al telefono con il ministro dei Trasporti francese Clément Beaune. Nel corso della telefonata è emersa l’intenzione di programmare per il mese di dicembre una conferenza intergovernativa, di natura tecnica, che si svolgerà in Italia. Il titolare del Mims ha anche confermato la volontà di recarsi personalmente nei cantieri per verificare l’andamento dei lavori della Tav Torino-Lione. 

Al momento, uno degli aspetti più delicati per il proseguimento della realizzazione dell’opera – il cui via libera definitivo era stato dato nel 2019 dal primo governo Conte, sostenuto anche dalla Lega – riguarda le coperture economiche. Non è semplice avere una valutazione precisa dei costi complessivi dell’intera opera, ma secondo le stime più affidabili la prima parte del progetto, che comprende la realizzazione di un tunnel lungo quasi 60 chilometri, costerà oltre 9 miliardi di euro. Una parte di questi soldi sarà data a Italia e Francia dall’Ue, nel rispetto di alcune condizioni, e proprio su questo punto Salvini, il 31 ottobre, ha ribadito alla commissaria europea ai Trasporti Adina Valean la necessità di «confermare il co-finanziamento europeo».

Intanto i lavori dell’opera procedono: entro i primi mesi del 2023 si dovrebbe concludere la gara per assegnare gli scavi nella parte italiana del tunnel principale.

Il trasporto aereo

Nonostante la gestione delle trattative per la vendita di Ita Airways ricada sotto la responsabilità del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), il ministero guidato da Salvini rimane comunque coinvolto dalle vicende della compagnia aerea. Nei mesi scorsi, l’ormai ex ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini è stato protagonista di interventi e audizioni parlamentari dedicate a Ita Airways, e nelle prossime settimane la Camera dei deputati e il Senato torneranno, con molta probabilità, a occuparsi del tema. Per il momento, la trattativa esclusiva per la vendita della compagnia a una cordata guidata dal fondo Certares è finita senza accordo. 

Sotto la competenza diretta del Mims ricadono invece i sostegni economici e gli ammortizzatori sociali per il settore del trasporto aereo, fortemento colpito dalla restrizioni introdotte con la pandemia di Covid-19 e più di recente dall’aumento dei costi dei carburanti. Durante l’estate, Giovannini aveva organizzato un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, come l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) e l’Ente nazionale per l’assistenza al volo (Enav), promettendo sostegno al settore.

I cantieri

Un altro dossier che Salvini dovrà affrontare alla guida del ministero riguarda le decine di cantieri di grandi opere bloccate, o la cui realizzazione è in ritardo, su cui i governi precedenti hanno provato a intervenire nominando commissari straordinari su tutto il territorio nazionale.

Il 28 ottobre, durante un collegamento con il Congresso nazionale degli Ordini ingegneri d’Italia, il ministro Salvini ha ribadito la volontà del governo di realizzare la cosiddetta “Gronda di Genova”, un nuovo tratto di autostrada progettato per alleggerire il traffico nel capoluogo ligure, ma osteggiato da una parte della popolazione locale.

Sulle opere pubbliche, uno degli ultimi atti portati avanti da Giovannini riguardava la sottoscrizione di un protocollo con i sindacati, l’Anas – una società sotto il controllo del Mims che si occupa della manutenzione delle autostrade – e Rete ferroviaria Italiana (Rfi) per tutelare i lavoratori che operano nei cantieri.

Gli appalti

Nelle prossime settimane, Salvini dovrà poi affrontare con urgenza la riscrittura del Codice degli Appalti, sulla base di una bozza messa a punto dal Consiglio di Stato – l’organo che rappresenta il secondo e ultimo grado di giudizio nella giustizia amministrativa – dopo che a giugno il Parlamento aveva approvato in via definitiva il disegno di legge delega, che ha dato potere al governo di intervenire sul tema. Il 28 ottobre il leader della Lega, durante il Congresso nazionale degli Ordini ingegneri d’Italia, ha spiegato che il nuovo testo «è in arrivo» in Consiglio dei ministri «nell’arco di poche settimane» e che punta a un’approvazione preliminare già a inizio dicembre. 

In base agli accordi presi con l’Ue, entro la fine di marzo 2023 il governo dovrà approvare il decreto legislativo per la revisione del Codice degli appalti, che è una delle scadenze contenute nel Pnrr.

Il ponte sullo Stretto

Sebbene in passato Salvini ha espresso molti dubbi sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, di recente ha cambiato idea, diventando uno dei principali promotori dell’opera, promessa dalla coalizione di centrodestra nel suo programma elettorale. 

Per l’8 novembre è previsto un incontro al Mims con Salvini, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, entrambi esponenti di Forza Italia, per parlare dell’opera. Nelle scorse settimane, il leader della Lega ha più volte ripetuto che la costruzione del ponte creerebbe oltre 100 mila posti di lavoro, ma questa cifra sembra essere poco affidabile.  

Ad aprile 2021, un gruppo di lavoro istituito appositamente presso il Ministero per le Infrastrutture ha presentato una relazione che valuta favorevolmente la costruzione del ponte, affermando però che dal punto di vista tecnico la soluzione migliore sarebbe una struttura aerea a più campate, e non a campata unica come proposto in passato dalla società Webuild. Per campata si intende la distanza compresa tra i due piloni portanti del ponte: i ponti a campata unica sono noti anche come “ponti sospesi” e quello sullo Stretto di Messina, se venisse realizzato, sarebbe tra i più lunghi al mondo costruiti con questa tecnica.

A gennaio 2022 il ministero ha avviato la realizzazione di un nuovo studio di fattibilità tecnico-economica per la valutazione di diverse ipotesi, tra cui quella del ponte aereo a più campate, affidato a Italferr, società controllata interamente da Ferrovie dello Stato. Il 15 ottobre 2022 Giovannini ha affermato che lo studio non sarà pronto prima del 2023 e che l’obiettivo è quello di sostituire il progetto a campata unica con un progetto a tre campate.

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