Il 4 luglio, in un’intervista al quotidiano La Verità, il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani ha criticato la proposta di riforma della legge sulla concessione della cittadinanza italiana, ora in discussione alla Camera, facendo però un po’ di confusione.
La riforma propone di introdurre il cosiddetto “ius scholae” (dal latino, “diritto di scuola”) e di concedere la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia, o arrivati nel nostro Paese prima dei 12 anni di età, che hanno frequentato un ciclo scolastico in Italia per almeno cinque anni, senza dover necessariamente attendere il compimento dei 18 anni di età. Secondo la proposta, nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola elementare, per vedersi concedere la cittadinanza italiana il minore straniero deve aver concluso il corso con la promozione.
Secondo Tajani, questi criteri sarebbero però troppo generosi. «Se si vuole concedere la cittadinanza a un giovane straniero, devono valere le stesse regole applicate ai giovani italiani: cioè gli otto anni previsti per il completamento della scuola dell’obbligo. Otto anni, non cinque», ha dichiarato Tajani a La Verità, aggiungendo: «Se un bambino italiano è obbligato a andare a scuola fino alla terza media, perché uno non italiano dovrebbe fermarsi alla quinta elementare?». Il vicepresidente di Forza Italia ha rilanciato poi lo stesso messaggio anche su Twitter.
La riforma propone di introdurre il cosiddetto “ius scholae” (dal latino, “diritto di scuola”) e di concedere la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia, o arrivati nel nostro Paese prima dei 12 anni di età, che hanno frequentato un ciclo scolastico in Italia per almeno cinque anni, senza dover necessariamente attendere il compimento dei 18 anni di età. Secondo la proposta, nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola elementare, per vedersi concedere la cittadinanza italiana il minore straniero deve aver concluso il corso con la promozione.
Secondo Tajani, questi criteri sarebbero però troppo generosi. «Se si vuole concedere la cittadinanza a un giovane straniero, devono valere le stesse regole applicate ai giovani italiani: cioè gli otto anni previsti per il completamento della scuola dell’obbligo. Otto anni, non cinque», ha dichiarato Tajani a La Verità, aggiungendo: «Se un bambino italiano è obbligato a andare a scuola fino alla terza media, perché uno non italiano dovrebbe fermarsi alla quinta elementare?». Il vicepresidente di Forza Italia ha rilanciato poi lo stesso messaggio anche su Twitter.