Dopo le elezioni dello scorso 25 settembre, il numero dei deputati e senatori in Parlamento è sceso da 945 a 600. In passato, i favorevoli al taglio del numero dei parlamentari, confermato con un referendum costituzionale nel 2020, avevano dichiarato che con un Parlamento più ridotto si sarebbero risparmiati molti soldi. All’epoca le stime erano parecchio ottimiste (si parlava addirittura di 500 milioni di euro risparmiati in una legislatura) ma di recente è arrivata la conferma che, nonostante la riduzione dei membri delle camere, le spese non si ridurranno particolarmente, come dimostrano i bilanci pubblici della Camera e del Senato. L’aumento dei costi dell’elettricità e del gas e quelli delle pensioni degli ex parlamentari sono tra le cause indicate a Pagella Politica come responsabili dei mancati risparmi.
Elezioni regionali
La rappresentanza di genere nelle regioni è aumentata dopo le elezioni