Valditara non sa che l’Italia spende in istruzione molto meno degli altri

Secondo il ministro, la spesa dello Stato italiano in rapporto al PIL è «persino superiore» alla Germania, ma non è vero
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Il 27 agosto, ospite al Meeting di Rimini organizzato dal movimento cattolico Comunione e liberazione, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha detto che «il finanziamento statale della scuola italiana non è assolutamente inferiore a quello di tanti altri Paesi europei». «Penso che in rapporto al Prodotto interno lordo (PIL) sia persino superiore alla Germania», ha aggiunto. I numeri, però, gli danno torto.

Secondo i dati Eurostat più aggiornati, nel 2023 la spesa complessiva dello Stato italiano in istruzione è stata pari al 3,9 per cento del PIL. Questa è la terza percentuale più bassa tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea, davanti solo a Romania (3,4 per cento) e Irlanda (2,8 per cento). La spesa statale per l’istruzione è più alta in tutti e tre gli altri grandi Paesi Ue: in Francia è pari al 5 per cento, in Germania al 4,5 per cento e in Spagna al 4,2 per cento. 

La media europea è del 4,7 per cento e il Paese Ue che spende di più in istruzione in rapporto al PIL è la Svezia (7,3 per cento).
L’Italia finisce ultima in classifica se si rapporta la spesa in istruzione alla spesa totale dello Stato. La percentuale italiana è del 7,3 per cento, contro una media europea del 9,6 per cento. In Spagna è del 9,3 per cento, in Germania del 9,2 per cento e in Francia dell’8,8 per cento. Al primo posto ci sono l’Estonia e la Svezia, con il 14,5 per cento.
Sulla base di questi numeri, non è chiaro perché Valditara sostenga che, in rapporto al PIL, la spesa italiana in istruzione sia più alta di molti altri Paesi Ue, tra cui la Germania.

Altri dati, comunque, mostrano un quadro più variegato. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), nel 2021 l’Italia ha speso per ogni studente della scuola primaria (le elementari) circa 14 mila dollari, a parità di potere d’acquisto, una cifra superiore a quella spesa dalla Germania, che però ha speso di più per ogni studente della scuola secondaria (le medie e le superiori) e terziaria (le università). In generale – in base a questo indicatore – l’Italia tende a spendere più della media per la scuola primaria, ma rimane molto indietro sulla spesa per il finanziamento dei livelli di istruzione superiore.

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