Quanti soldi sono stati davvero erogati all’Emilia-Romagna

Su uno stanziamento complessivo di 4,3 miliardi, spalmati su più anni e destinati anche a Toscana e Marche, fino a oggi le risorse arrivate sul territorio ammontano a 230 milioni di euro
EPA/FILIPPO ATTILI
EPA/FILIPPO ATTILI
Negli scorsi giorni il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno avuto un botta e risposta a distanza sulla gestione dell’emergenza causata a maggio dalle alluvioni. Il 9 agosto, ospite a Zapping su Rai Radio 1, il presidente del Partito Democratico ha parlato di ritardi nell’erogazione degli aiuti, mentre quattro giorni dopo la leader di Fratelli d’Italia gli ha inviato una lettera, dicendo che il governo «ha già stanziato 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione delle zone alluvionate».

A tre mesi dalle alluvioni che hanno devastato una parte della regione, quante risorse sono già state effettivamente impiegate per la gestione dell’emergenza e per le prime fasi della ricostruzione? Mettiamo un po’ di ordine tra i numeri.

Le risorse stanziate

Finora il governo Meloni ha approvato due decreti-legge con gli aiuti destinati alle zone colpite dalle alluvioni: il primo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° giugno, il secondo il 5 luglio. 

Nei giorni successivi alle alluvioni, il governo aveva promesso di aver stanziato inizialmente 2,2 miliardi di euro per affrontare l’emergenza. Secondo le verifiche di Pagella Politica, il primo decreto-legge conteneva in realtà stanziamenti per un totale di oltre 1,6 miliardi di euro. Tra le altre cose, il provvedimento ha stanziato 620 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione dei lavoratori e poco più di 250 milioni di euro per finanziare il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi. 

Il secondo decreto-legge, poi confluito nel primo durante la conversione in legge in Parlamento, avvenuta in via definitiva il 25 luglio, ha aggiunto secondo i nostri calcoli altri 2,7 miliardi di euro. Venti milioni di euro sono stati stanziati (art. 2) per garantire il funzionamento della struttura del commissario straordinario per la ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, a cui è stato dato (art. 4) l’accesso a un fondo da 2,5 miliardi di euro.

In totale stiamo parlando di circa 4,3 miliardi di euro, una cifra vicina ai «4,5 miliardi» a cui ha fatto riferimento Meloni nella sua lettera a Bonaccini. A giugno la Regione Emilia-Romagna aveva parlato di una stima preliminare dei danni, intorno agli 8,8 miliardi di euro, ma lo stesso presidente del PD aveva chiarito che quei soldi non sarebbero serviti tutti «subito».

Sui 4,3 miliardi di stanziamento bisogna comunque fare almeno tre osservazioni. La prima osservazione: questi soldi non sono tutti destinati all’Emilia-Romagna. Le risorse stanziate dal secondo decreto-legge non riguardano infatti solo la regione governata da Bonaccini, ma anche la Toscana e le Marche, anch’esse colpite da alluvioni dal 1° maggio in poi. La seconda osservazione: i 4,3 miliardi non sono stati stanziati per essere tutti utilizzati nell’immediato. Per esempio il fondo nelle disponibilità del generale Figliuolo prevede l’impiego di 500 milioni di euro nel 2023, 300 milioni di euro nel 2024 e 200 milioni di euro nel 2025. 

La terza osservazione: le risorse destinate all’emergenza e alla ricostruzione sono state recuperate tagliando altre voci di spesa. Per esempio il primo decreto ha recuperato 400 milioni di euro riducendo gli stanziamenti per il “Fondo di integrazione salariale”, che fornisce supporto ai lavoratori in caso di riduzione dell’attività lavorativa, e 150 milioni dai risparmi ottenuti con il taglio del reddito di cittadinanza. Il secondo decreto ha invece raccolto parte delle risorse tagliando gli stanziamenti del fondo per l’avvio delle opere indifferibili, previsto a maggior 2022 dal governo Draghi contro i rincari delle materie prime.

I soldi erogati

Fatte queste premesse, vediamo quanti soldi sono stati effettivamente erogati finora. L’Ufficio stampa della Regione Emilia-Romagna ha fornito a Pagella Politica i dati più aggiornati a sua disposizione sulle risorse fin qui impiegate.

A oggi gli stanziamenti dello Stato arrivati alla Regione Emilia-Romagna ammontano a 230 milioni di euro: 30 milioni di euro derivano da ordinanze della Protezione civile, mentre altri 200 milioni di euro provengono dai due decreti-legge approvati dal governo. Di questi 230 milioni di euro, quasi 53 milioni sono di diretta gestione di Bonaccini, che il 31 luglio è stato nominato da Figliuolo subcommissario per la ricostruzione, insieme agli altri due presidenti di regione coinvolti: Eugenio Giani (Toscana) e Francesco Acquaroli (Marche). Questi soldi sono stati utilizzati per coprire le spese relative alla gestione dell’emergenza di competenza regionale, alle attività di assistenza ai cittadini sfollati e ai cosiddetti “contributi di autonoma sistemazione”. Le domande per l’accesso a questo contributo sono state aperte a fine maggio e, spiega il sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna, riguardano i cittadini che «hanno dovuto abbandonare le proprie case» e che «hanno trovato un alloggio alternativo, per esempio presso parenti o amici, oppure in roulotte e camper».

I restanti 147 milioni di euro sono stati destinati a coprire le spese di gestione dell’emergenza sostenute dallo Stato, per esempio per i costi dell’esercito e dei vigili del fuoco.

Più incertezza invece c’è sulle erogazioni relative agli ammortizzatori sociali. Secondo i dati più aggiornati del Ministero del Lavoro, al 17 luglio erano stati erogati oltre 19 mila pagamenti ai lavoratori colpiti dalle alluvioni, la maggior parte dei quali in Emilia-Romagna, e una piccola parte nelle Marche e in Toscana. Un mese fa erano poi circa 7.500 i pagamenti ancora in erogazione. Abbiamo contattato l’Ufficio stampa del Ministero del Lavoro per avere cifre più aggiornate, in particolare sul valore economico delle erogazioni, ma al momento della pubblicazione di questo articolo siamo ancora in attesa di una risposta.

Infine, secondo l’Ufficio stampa della Regione Emilia-Romagna, «solo una piccola parte» dei fondi destinati alle aziende esportatrici è stata erogata. Sul sito del Ministero degli Esteri e su quello dell’Economia e delle Finanze al momento dati disponibili non ce ne sono.

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