I social di Salvini sono pieni di cani seviziati e gattini uccisi

Le pagine del leader della Lega – un caso unico tra i leader di destra europei – abbondano di animali maltrattati, con la continua richiesta di introdurre pene più severe
Pagella Politica
«Orrore a Roma: gambiano decapita un cane e lo lancia contro la polizia». «Gatti uccisi a colpi di balestra, a Roma è caccia al cecchino». «Prende a calci un cagnolino, poi a pugni il suo padrone anziano: arrestato ragazzo di 26 anni originario del Gambia». «Rubano un camper con un cucciolo dentro, poi lo lasciano sotto il sole: Tais si salva grazie ai suoi guaiti». Queste frasi sono il contenuto di quattro diversi post pubblicati dal leader della Lega Matteo Salvini sulle sue pagine social ufficiali tra il 28 e il 31 luglio. Pochi giorni prima, il 16 luglio, il vicepresidente del Consiglio aveva postato un’altra notizia simile: «Caracas legato con un nastro ai binari: il gatto rosso di quartiere travolto e ucciso dal treno». E ancora il 10 luglio: «Torturano un agnellino fino a farlo morire. La crudeltà dei ragazzini».
Lo stile usato da Salvini sui social network è sempre lo stesso. Da un lato, viene pubblicata un’immagine dell’animale ucciso o maltrattato, in alcuni casi usando foto di repertorio, con il titolo preso da un giornale o una testata online. Dall’altro lato, nella didascalia che accompagna i post il leader della Lega chiede sempre condanne esemplari contro i responsabili dei maltrattamenti oppure promette l’introduzione di pene più severe. 

I casi che abbiamo visto finora non sono sporadici: nel solo mese di luglio Salvini ha pubblicato su Instagram nove post dedicati ad animali uccisi o maltrattati, con una media di un post ogni tre giorni circa. Uno di questi contiene il video di un ragazzo mentre lancia un gatto da un ponte in Sardegna.
A giugno, nelle settimane prima delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno e in quelle successive, la frequenza di post dedicati da Salvini agli animali seviziati e uccisi era più bassa rispetto a oggi, mentre a inizio anno era ancora più alta. Tra gennaio e febbraio, infatti, il leader della Lega ha pubblicato un contenuto ogni due giorni sugli animali uccisi o picchiati. Alcuni esempi: il cane frustato da un uomo sotto effetto di eroina e crack; la cagnolina uccisa a calci dai ladri entrati in una casa; e il cane bruciato vivo dopo essere stato legato a un palo. Altri post più recenti riguardano gattini buttati nella campana del vetro o una gattina buttata fuori dal finestrino da un’auto in corsa. 
La passione delle pagine social di Salvini per gli animali maltrattati non è una novità. Già ad agosto 2021 avevamo notato come la strategia comunicativa del leader della Lega puntasse parecchio sui contenuti a tema “animali”, anche se all’epoca erano più frequenti i post che trasmettevano emozioni più positive, perché per esempio dedicati a cani delle forze dell’ordine intervenuti per salvare qualcuno. Con il tempo si sono intensificati i contenuti che trasmettono emozioni di rabbia e sconforto nei confronti di chi commette violenze contro gli animali. 

Anni fa i post dedicati a cani e gatti erano frequenti anche sulle pagine social della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, tanto che in alcuni casi sia Meloni sia Salvini hanno pubblicato gli stessi post. 

L’unicità di Salvini

Da quando Meloni è diventata presidente del Consiglio, il suo stile comunicativo sui social network è cambiato, mentre Salvini continua a puntare sugli animali, e i risultati non sembrano dargli un particolare successo. 

Abbiamo analizzato con CrowdTangle, una piattaforma di proprietà di Meta, quante interazioni generano su Facebook i post di Salvini dedicati ai cani e gatti e i numeri non sono migliori rispetto a quelli registrati in media in un giorno dagli altri suoi post, anzi: in alcuni casi le interazioni sono state più basse, segno di un minore interesse da parte dei follower del leader della Lega. 

Nel 2021 avevamo anche notato che Salvini era l’unico tra i leader dei partiti di destra nei principali Paesi dell’Unione europea – in Francia, Spagna e Germania – a pubblicare contenuti sui social per documentare le violenze più disparate contro gli animali. Questa unicità vale ancora oggi. Abbiamo analizzato le pagine social dei leader dei principali partiti di destra ed estrema destra che fanno parte dei “Patrioti per l’Europa”, il gruppo nato a fine giugno all’interno del Parlamento europeo. Tra questi leader c’è: Herbert Kickl del Partito della Libertà austriaco; Tom Van Grieken del Vlaams Belang fiammingo; Morten Messerschmidt del Partito Popolare Danese; Marine Le Pen del Rassemblement National francese; Afroditi Latinopoulou del Foní Logikís greco; Viktor Orbán di Fidesz, in Ungheria; Ainārs Šlesers del partito “Prima la Lettonia”; Geert Wilders del Partito per la Libertà olandese; André Ventura di Chega, in Portogallo; Andrej Babiš di ANO, in Repubblica Ceca; e Santiago Abascal del partito spagnolo VOX

Sfogliando le pagine social di questi leader non si incontrano mai post con foto e video dedicati ad animali seviziati e uccisi, ma al massimo post che chiedono norme per un maggior benessere per gli animali.

Le pene più severe

Sul fronte delle promesse per inasprire le pene contro chi maltratta gli animali, qualcosa la Lega ha fatto in Parlamento durante l’attuale legislatura. Al momento la riforma del codice della strada, promossa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, è all’esame del Senato dopo essere stata approvata a marzo dalla Camera. Proprio alla Camera è stato approvato un emendamento, voluto dalla Lega, che propone di introdurre alcune novità nelle norme contro l’abbandono degli animali. 

Da un lato, il testo ora in Senato vuole modificare l’articolo 727 del codice penale e aumentare di un terzo le pene di chi abbandona un animale per strada. In più, a chi fosse ritenuto colpevole di questo reato, sarebbe ritirata la patente da sei mesi a un anno. Dall’altro lato, il testo propone di modificare l’articolo 589-bis e l’articolo 590-bis del codice penale, che puniscono rispettivamente l’omicidio stradale e le «lesioni personali stradali gravi o gravissime». In base all’emendamento voluto dalla Lega, le pene previste da questi due articoli si estendono anche ai proprietari di animali che, una volta abbandonati, sono stati responsabili di un incidente stradale, causando lesioni o la morte di qualcuno.

Come abbiamo spiegato in passato, ci sono dubbi sulla fattibilità di queste nuove misure. Per esempio, le forze dell’ordine dovrebbero prima constatare che l’omicidio stradale sia stato causato da un animale abbandonato e successivamente rintracciarne il legittimo proprietario colpevole dell’abbandono. Non è chiaro se le nuove norme, una volta approvate definitivamente dal Parlamento, possano essere applicate anche nel caso di un animale abbandonato anni prima di causare un incidente.

Vedremo se nel corso della legislatura la Lega interverrà con altre misure per inasprire le pene contro chi abbandona gli animali. Intanto, dal 18 giugno, l’immagine di copertina della pagina Facebook di Salvini è dedicata proprio a questo tema.

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