La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 Stelle, che hanno partecipato per la seconda volta alla votazione online dell’Assemblea costituente, ha confermato l’eliminazione del ruolo del garante del partito, ricoperto dal fondatore Beppe Grillo. La votazione si è tenuta tra il 5 e l’8 dicembre dopo che già nella prima votazione, tenutasi tra il 21 e il 24 novembre, la maggioranza degli iscritti aveva approvato l’eliminazione del garante. Poche ore dopo la chiusura della prima votazione, Grillo aveva chiesto di ripetere il voto, sfruttando una clausola concessa dallo Statuto del Movimento 5 Stelle.
La seconda votazione ha riguardato solo i 16 quesiti che proponevano di modificare lo Statuto del partito, e ha visto un’affluenza più alta rispetto alla prima, con oltre 58 mila votanti contro i circa 54 mila votanti della prima votazione, quando si era votato anche per le modifiche del Codice etico e sui “temi strategici”. Nel complesso, l’affluenza alla seconda votazione è stata del 64,9 per cento, percentuale ampiamente superiore al 50 per cento, soglia necessaria per rendere valide le modifiche dello Statuto.
La percentuale di votanti che ha confermato la volontà di eliminare il ruolo del garante è cresciuta di oltre 15 punti percentuali: nella prima votazione il 63 per cento dei votanti si era espresso a favore dell’eliminazione del ruolo del garante, mentre nella seconda votazione la percentuale è cresciuta all’80 per cento. I risultati per gli altri quesiti sono stati confermati con percentuali simili rispetto alla prima votazione. Il numero più alto di votanti ha confermato poi che i poteri del garante dovranno ora essere assegnati a «un organo collegiale appositamente eletto».
Nella tarda serata dell’8 dicembre, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha commentato con un post sui social network i risultati della nuova votazione. «Il Movimento 5 Stelle ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero», ha scritto Conte.
La seconda votazione ha riguardato solo i 16 quesiti che proponevano di modificare lo Statuto del partito, e ha visto un’affluenza più alta rispetto alla prima, con oltre 58 mila votanti contro i circa 54 mila votanti della prima votazione, quando si era votato anche per le modifiche del Codice etico e sui “temi strategici”. Nel complesso, l’affluenza alla seconda votazione è stata del 64,9 per cento, percentuale ampiamente superiore al 50 per cento, soglia necessaria per rendere valide le modifiche dello Statuto.
La percentuale di votanti che ha confermato la volontà di eliminare il ruolo del garante è cresciuta di oltre 15 punti percentuali: nella prima votazione il 63 per cento dei votanti si era espresso a favore dell’eliminazione del ruolo del garante, mentre nella seconda votazione la percentuale è cresciuta all’80 per cento. I risultati per gli altri quesiti sono stati confermati con percentuali simili rispetto alla prima votazione. Il numero più alto di votanti ha confermato poi che i poteri del garante dovranno ora essere assegnati a «un organo collegiale appositamente eletto».
Nella tarda serata dell’8 dicembre, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha commentato con un post sui social network i risultati della nuova votazione. «Il Movimento 5 Stelle ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero», ha scritto Conte.