Il leader della Lega Matteo Salvini è il vincitore dell’edizione speciale della Pagella Cup, in cui le lettrici e i lettori di Pagella Politica hanno votato l’errore peggiore commesso in una dichiarazione, sottoposta a fact-checking in questa campagna elettorale, da uno dei nove leader dei principali partiti.
La dichiarazione di Salvini, vincitrice di questa Pagella Cup con il 30,4 per cento dei voti, riguarda la flat tax, ossia la proposta della Lega di introdurre un’unica aliquota per tassare i redditi dei lavoratori dipendenti, degli autonomi e dei pensionati. Secondo Salvini, il costo della flat tax è «identico a quello del reddito di cittadinanza», ma non è così: la flat tax per tutti i contribuenti costerebbe circa sette volte le risorse stanziate in un anno per il reddito di cittadinanza.
Al secondo posto, distanziata per una manciata di voti, c’è la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, secondo cui una «folle sentenza» dell’Unione europea obbligherebbe l’Italia «a garantire vitto, alloggio e sussidio agli immigrati che si sono resi responsabili di “reati e atti violenti”» (non è vero). Meloni ha preso il 29,8 per cento dei voti, davanti al 17,6 per cento del presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.
Dal quarto posto all’ottavo troviamo poi il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi (6,3 per cento), la coppia dei due leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (5 per cento), il leader di Impegno civico Luigi Di Maio (4,9 per cento), il segretario del Partito democratico Enrico Letta (3,8 per cento) e il leader della lista unica tra Azione e Italia viva Carlo Calenda (2,2 per cento).
La dichiarazione di Salvini, vincitrice di questa Pagella Cup con il 30,4 per cento dei voti, riguarda la flat tax, ossia la proposta della Lega di introdurre un’unica aliquota per tassare i redditi dei lavoratori dipendenti, degli autonomi e dei pensionati. Secondo Salvini, il costo della flat tax è «identico a quello del reddito di cittadinanza», ma non è così: la flat tax per tutti i contribuenti costerebbe circa sette volte le risorse stanziate in un anno per il reddito di cittadinanza.
Al secondo posto, distanziata per una manciata di voti, c’è la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, secondo cui una «folle sentenza» dell’Unione europea obbligherebbe l’Italia «a garantire vitto, alloggio e sussidio agli immigrati che si sono resi responsabili di “reati e atti violenti”» (non è vero). Meloni ha preso il 29,8 per cento dei voti, davanti al 17,6 per cento del presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.
Dal quarto posto all’ottavo troviamo poi il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi (6,3 per cento), la coppia dei due leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (5 per cento), il leader di Impegno civico Luigi Di Maio (4,9 per cento), il segretario del Partito democratico Enrico Letta (3,8 per cento) e il leader della lista unica tra Azione e Italia viva Carlo Calenda (2,2 per cento).