Salvini e la Lega esagerano: nessuna “rivoluzione” per cani e gatti in aereo

Il partito e il suo leader stanno celebrando una delibera che permetterà agli animali domestici di viaggiare in cabina. Ma le nuove regole sono meno permissive di quanto raccontano
Ansa
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«Promessa mantenuta! Cani e gatti potranno stare in cabina»; «Come auspicato dal ministro Salvini, in volo con i nostri amici a quattro zampe»; «Il trasporto aereo diventa ancora più pet-friendly. Dalle parole ai fatti!». Questi sono solo alcuni dei post che in questi giorni la Lega e il suo leader Matteo Salvini hanno pubblicato sui social network per festeggiare una delibera, approvata il 12 maggio dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), che consente il trasporto nelle cabine degli aerei di animali domestici superiori all’attuale limite di 8-10 chili (a seconda della compagnia).

Già qualche giorno prima della delibera il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Salvini, aveva espresso «soddisfazione» per la decisione dell’Enac, un’ennesima dimostrazione di come la collocazione di cani e gatti sugli aerei sia un argomento che la Lega ha particolarmente a cuore.
Nonostante l’entusiasmo di Salvini e del suo partito, però, non è vero che grazie alla delibera adesso tutti gli animali domestici, «anche quelli più grandi», potranno stare nelle cabine e non più nelle stive degli aerei.

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Che cosa dice la delibera

Il testo integrale della delibera non è ancora pubblicamente disponibile, ma sul sito dell’Enac è stato pubblicato un comunicato stampa che sintetizza il contenuto del documento. Come ha spiegato l’Enac, le novità sono state stabilite «sulla base di un indirizzo specifico del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini», e non obbligano in ogni caso tutte le compagnie aeree che operano in Italia ad aumentare il limite di peso entro cui accettare gli animali in cabina. 

La delibera infatti permette alle compagnie che vorranno farlo di adottare procedure per superare i limiti precedenti, ma senza fissare nessun obbligo: se una compagnia aerea non lo riterrà opportuno, le regole per gli “amici a quattro zampe” continueranno a essere quelle precedenti alla delibera. Inoltre, nel caso in cui volessero applicare le novità, le compagnie aeree sono anche libere di stabilire autonomamente le tariffe del trasporto di animali eccedenti i limiti di 8-10 chili. 

Oltre a questo va detto che la delibera stessa, per come è scritta, pone dei limiti impliciti alla presenza di animali nelle cabine degli aerei. Nonostante l’abbandono dei limiti di peso, gli animali dovranno «essere sistemati in trasportini omologati, posizionabili anche sopra i sedili, senza intralciare le uscite di emergenza o l’operatività dell’equipaggio», e questi contenitori dovranno poi essere fissati al sedile con le cinture di sicurezza. È chiaro quindi che così come è scritta la delibera rende piuttosto difficile, se non impossibile, far viaggiare in cabina i cani di media o grossa taglia, per i quali non sono disponibili trasportini o contenitori capaci di stare dentro i limiti di un sedile aereo (di solito tra i 40 e i 50 centimetri). Per gli altri cani, quindi, sarà ancora obbligatorio viaggiare nella stiva pressurizzata all’interno dei kennel, le gabbie di metallo utilizzate per trasportare animali di taglia media o grande.

Ad oggi poi molte delle principali compagnie aeree, specie quelle low cost, non accettano animali a bordo, né in cabina né in stiva, e non è detto che cambieranno regole dopo la delibera dell’Enac. Quelle che lo faranno, invece, dovranno stabilire il numero massimo di animali che per motivi di sicurezza potranno viaggiare in cabina – di solito non più di due per volo – ed eventuali ulteriori regole sul tipo di trasportino necessario.

Insomma, per quanto la nuova delibera dell’Enac rappresenti un passo avanti verso un trasporto aereo pet-friendly e più vicino alle esigenze di molti viaggiatori, parlare di «rivoluzione sugli aerei», come hanno fatto Salvini e la Lega, è esagerato e fuorviante.
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