Poliziotti aggrediti, ragazze minacciate con un coltello, manifestazioni violente, bambini in pericolo: da tempo le pagine social ufficiali della Lega e del suo leader Matteo Salvini – su Facebook, Instagram e X – sono piene di post che rimandano a casi di cronaca con protagonisti immigrati, spesso di fede musulmana.
Rispetto al passato, però, è cambiato un elemento importante: oltre a titoli come “Somalo frattura una mano a un poliziotto. Appena scarcerato, ne prende altri a testate” o “«Lo dice l’Islam»: iraniano abusa della moglie e pesta il figlio”, la Lega accompagna i post con immagini create con l’intelligenza artificiale, che a prima vista sembrano vere.
Non sono semplici illustrazioni: per rendere le scene più credibili, i volti delle persone raffigurate – che non esistono davvero con quelle sembianze – sono spesso pixelati, ossia coperti con dei pixel, come se si volesse tutelarne la privacy.
Rispetto al passato, però, è cambiato un elemento importante: oltre a titoli come “Somalo frattura una mano a un poliziotto. Appena scarcerato, ne prende altri a testate” o “«Lo dice l’Islam»: iraniano abusa della moglie e pesta il figlio”, la Lega accompagna i post con immagini create con l’intelligenza artificiale, che a prima vista sembrano vere.
Non sono semplici illustrazioni: per rendere le scene più credibili, i volti delle persone raffigurate – che non esistono davvero con quelle sembianze – sono spesso pixelati, ossia coperti con dei pixel, come se si volesse tutelarne la privacy.