La nostra replica alle critiche di Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio ha criticato un fact-checking pubblicato il 5 maggio, travisandone però il contenuto
Pagella Politica
Nella serata di lunedì 8 maggio, durante un comizio elettorale ad Ancona, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato (min. 8:43) un fact-checking che abbiamo pubblicato il 5 maggio. La critica di Meloni travisa però il contenuto del nostro articolo: per questo motivo abbiamo l’obbligo verso i nostri lettori di rispondere, punto per punto, alla presidente del Consiglio. 

Che cosa ha detto Meloni

Partiamo dalle parole di Meloni, che nel suo discorso ha detto: 

«Ci sono quelli che fanno il fact-checking. L’altro giorno io ho pubblicato questo dato [la crescita del Pil e il record di occupazione in Italia, ndr] e c’è questa testata che ha fatto il fact-checking delle mie parole. “Fact-checking” vuol dire: vediamo se ha detto la verità. E mi sono molto divertita perché dice: “Il record di occupazione in Italia. La Meloni ha detto così, ma ha ragione?” Mmmh mmmh, no. Perché è vero che oggi c’è il livello di occupazione più alto della storia d’Italia, ma pure i governi prima avevano potuto vantare dei record. È un po’ come dire: ho messo il record di salto in lungo, ma siccome prima c’era uno che c’aveva un record più basso del mio non posso dire che c’ho il record. Questa era la lettura di quelli che ti devono contestare per forza perché sono numeri e i numeri non mentono!».

A che cosa si riferisce Meloni

La presidente del Consiglio non cita esplicitamente Pagella Politica, ma con tutta certezza è il nostro fact-checking del 5 maggio l’oggetto delle sue critiche. Da un lato nessun’altra testata ha pubblicato in questi giorni un fact-checking sui dati della crescita economica e dell’occupazione in Italia. Dall’altro lato la critica di Meloni ricalca quella fatta il 5 maggio dal deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, che aveva definito «decisamente esilarante» il fact-checking che avevamo pubblicato quel giorno. 

Qui c’è un primo problema. Secondo la presidente del Consiglio noi avremmo verificato le sue parole, chiedendoci: «La Meloni ha detto così, ma ha ragione?». In realtà le cose stanno diversamente: il fact-checking che abbiamo pubblicato il 5 maggio verificava una dichiarazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giovanbattista Fazzolari (Fratelli d’Italia) e non di Meloni. Quel giorno, in un’intervista con Libero, Fazzolari aveva dichiarato: «Con il governo Meloni abbiamo completamente invertito la tendenza: l’economia italiana cresce più della media Ue, abbiamo raggiunto il più alto tasso di occupazione mai registrato in Italia e il maggior numero di contratti stabili».

L’errore di Fazzolari e di Meloni

Nel nostro fact-checking abbiamo spiegato che sì, il Pil italiano secondo i dati più recenti sta crescendo più della media dell’Unione europea; che sì, a marzo 2023 il tasso di occupazione in Italia era il più alto da quando esistono i dati confrontabili tra loro (60,9 per cento); e che sì, a marzo 2023 il numero dei contratti a tempo indeterminato (quasi 15,4 milioni) era il più alto mai registrato.

Sorvoliamo su quanto questi risultati siano effettivamente merito o meno delle politiche del governo Meloni (durante il comizio ad Ancona la stessa presidente del Consiglio ha detto: «Non è merito mio, è merito vostro, di un popolo che ha fiducia nel futuro», rivolgendosi al pubblico). L’errore di Meloni e Fazzolari non è quello di rivendicare primati che non esistono: come abbiamo visto, i «record» sono supportati dai fatti. 

L’errore sta nell’usare questi numeri per dire – usando le parole del sottosegretario – che c’è stata una «completa inversione di tendenza» rispetto al passato. Numeri alla mano, infatti, anche durante il governo di Mario Draghi il Pil italiano è cresciuto più della media Ue e in vari mesi si sono registrati record nel tasso di occupazione e nel numero di contratti stabili. Di fatto il governo Meloni sta proseguendo la strada iniziata nei mesi precedenti il suo insediamento.

Infine c’è un’ultima precisazione da fare. Secondo la presidente del Consiglio il nostro fact-checking è «la lettura di quelli che ti devono contestare per forza perché sono numeri e i numeri non mentono». 

Come si può controllare nella pagina del nostro sito con gli articoli e i fact-checking dedicati a Meloni, in varie occasioni abbiamo dato ragione alla presidente del Consiglio, verificando sue dichiarazioni corrette. Il nostro intento non è quello di «contestare per forza» il governo, ma di verificare le dichiarazioni dei politici di tutti i partiti usando sempre lo stesso metro di giudizio. Il nostro lavoro dimostra che non è vero che «i numeri non mentono»: spesso i politici usano numeri corretti, ma fuori dal contesto che permetta agli elettori di valutare quanto stia in piedi il ragionamento in cui sono inseriti. Di questo è un esempio proprio la dichiarazione di Fazzolari che abbiamo verificato.

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