Aggiornamento 30 aprile 2024, ore 20:15 – Matteo Renzi ha confermato la sua candidatura alle elezioni europee. In un video pubblicato sui social network, il leader di Italia Viva ha promesso che se sarà eletto, rinuncerà al suo incarico di senatore e accetterà quello di parlamentare europeo.
Fino a oggi il presidente di Italia Viva Matteo Renzi è stato l’unico leader di partito, tra i principali in Parlamento, ad aver annunciato la sua candidatura alle elezioni europee di giugno 2024. «Se vado in Europa, ci rimango», ha dichiarato (min. 15:57) Renzi il 15 febbraio, ospite a Otto e mezzo su La7, confermando che rinuncerà alla carica di senatore in caso di elezione al Parlamento europeo, vista l’incompatibilità tra i due ruoli.
Da alcune settimane Carlo Calenda, ex alleato di Renzi, sta però mettendo in dubbio le reali intenzioni del leader di Italia Viva. «Il codice etico dell’Unione europea impedirebbe a Matteo Renzi di seguire qualunque dossier», ha detto (min. -7:02) il segretario di Azione il 16 febbraio, ospite a Omnibus su La7, facendo riferimento alle attività di conferenziere del leader di Italia Viva, in particolare quelle in Arabia Saudita. «Renzi ha spiegato che si candiderà ovunque ma poi non andrà in Ue e del resto ha conflitti di interesse che in Ue, a differenza dell’Italia, non vengono tollerati, a partire dall’essere pagato da un regime totalitario e oscurantista sui diritti civili, come l’Arabia Saudita», aveva già dichiarato Calenda il 10 febbraio in un’intervista con la Repubblica. Alcuni giorni prima, il 23 gennaio, il leader di Azione aveva espresso (min. -9:34) lo stesso concetto a Coffee Break su La7: «Renzi in Europa non ci andrà mai: il codice etico dell’Ue non gli consentirebbe di svolgere alcun ruolo o funzione, stante che lì i conflitti di interesse vengono presi sul serio».
Che cosa c’è di vero nella previsione di Calenda? Se fosse eletto al Parlamento europeo e non rifiutasse il nuovo incarico, davvero il leader di Italia Viva dovrà scegliere tra il seggio e le sue attività di conferenziere che possono causargli un conflitto di interessi? Punto per punto, vediamo che cosa dicono le regole del Parlamento europeo.
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Fino a oggi il presidente di Italia Viva Matteo Renzi è stato l’unico leader di partito, tra i principali in Parlamento, ad aver annunciato la sua candidatura alle elezioni europee di giugno 2024. «Se vado in Europa, ci rimango», ha dichiarato (min. 15:57) Renzi il 15 febbraio, ospite a Otto e mezzo su La7, confermando che rinuncerà alla carica di senatore in caso di elezione al Parlamento europeo, vista l’incompatibilità tra i due ruoli.
Da alcune settimane Carlo Calenda, ex alleato di Renzi, sta però mettendo in dubbio le reali intenzioni del leader di Italia Viva. «Il codice etico dell’Unione europea impedirebbe a Matteo Renzi di seguire qualunque dossier», ha detto (min. -7:02) il segretario di Azione il 16 febbraio, ospite a Omnibus su La7, facendo riferimento alle attività di conferenziere del leader di Italia Viva, in particolare quelle in Arabia Saudita. «Renzi ha spiegato che si candiderà ovunque ma poi non andrà in Ue e del resto ha conflitti di interesse che in Ue, a differenza dell’Italia, non vengono tollerati, a partire dall’essere pagato da un regime totalitario e oscurantista sui diritti civili, come l’Arabia Saudita», aveva già dichiarato Calenda il 10 febbraio in un’intervista con la Repubblica. Alcuni giorni prima, il 23 gennaio, il leader di Azione aveva espresso (min. -9:34) lo stesso concetto a Coffee Break su La7: «Renzi in Europa non ci andrà mai: il codice etico dell’Ue non gli consentirebbe di svolgere alcun ruolo o funzione, stante che lì i conflitti di interesse vengono presi sul serio».
Che cosa c’è di vero nella previsione di Calenda? Se fosse eletto al Parlamento europeo e non rifiutasse il nuovo incarico, davvero il leader di Italia Viva dovrà scegliere tra il seggio e le sue attività di conferenziere che possono causargli un conflitto di interessi? Punto per punto, vediamo che cosa dicono le regole del Parlamento europeo.