Il tema della fuga dei cervelli – ossia l’emigrazione dei giovani italiani con un alto livello di istruzione – è un tema spesso al centro dibattito pubblico.
Ad esprimersi sulla questione è intervenuto recentemente anche il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti in occasione del “Patto per la ricerca”, un evento tenutosi presso la Camera dei Deputati il 23 ottobre scorso.
Secondo quanto affermato (min. 21:30) dal ministro, «ogni volta che un laureato se ne va dall’Italia, è un assegno di 250.000 euro che noi andiamo a versare sul conto di un Paese che poi ci farà la competizione sui mercati internazionali, spesso con le idee sviluppate da italiani che abbiamo formato con i nostri soldi».
Come vedremo tra poco, quantificare il costo per lo Stato della cosiddetta “fuga dei cervelli” è complicato. Il calcolo richiede infatti diverse considerazioni sulla spesa dello Stato per istruire “i cervelli” e sulle mancate entrate dovute alla loro fuga.
Abbiamo cercato di stimare il costo sulla base dei dati più recenti a nostra disposizione.
Vediamo che cosa ci dicono i numeri.
Ad esprimersi sulla questione è intervenuto recentemente anche il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti in occasione del “Patto per la ricerca”, un evento tenutosi presso la Camera dei Deputati il 23 ottobre scorso.
Secondo quanto affermato (min. 21:30) dal ministro, «ogni volta che un laureato se ne va dall’Italia, è un assegno di 250.000 euro che noi andiamo a versare sul conto di un Paese che poi ci farà la competizione sui mercati internazionali, spesso con le idee sviluppate da italiani che abbiamo formato con i nostri soldi».
Come vedremo tra poco, quantificare il costo per lo Stato della cosiddetta “fuga dei cervelli” è complicato. Il calcolo richiede infatti diverse considerazioni sulla spesa dello Stato per istruire “i cervelli” e sulle mancate entrate dovute alla loro fuga.
Abbiamo cercato di stimare il costo sulla base dei dati più recenti a nostra disposizione.
Vediamo che cosa ci dicono i numeri.