In queste settimane Coldiretti sta rilanciando una vecchia proposta che lascerebbe l’Italia senz’acqua se fosse realizzata alla lettera. Tutto parte da una premessa: secondo l’organizzazione che rappresenta gli interessi degli agricoltori, il nostro Paese deve accumulare e mettere da parte sempre più acqua piovana perché al momento ne butta via troppa. «Il fatto che l’Italia riesca a recuperare una parte minima dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale rappresenta uno spreco inaccettabile», ha dichiarato il 21 marzo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il giorno prima della Giornata mondiale dell’acqua. Secondo l’organizzazione, con i suoi invasi l’Italia raccoglie solo l’11 per cento della pioggia, mentre il restante 89 per cento «finisce in mare».
Grazie a un «grande piano nazionale» – ha scritto Coldiretti – bisogna «arrivare a raccogliere il 50 per cento dell’acqua piovana che potrebbe essere utilizzata per una molteplicità di altri utilizzi, riducendo il prelievo di quella potabile». Nel 2022 e nel 2023 questo appello era già stato rivolto da Prandini ai partiti e ai politici, in particolare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
In questo piano, annunciato da tempo, c’è però un grosso problema di fondo. Paradossalmente, se davvero si riuscisse a trattenere la metà di tutta la pioggia che cade ogni anno sull’Italia, il nostro Paese rimarrebbe senz’acqua, con enormi danni per l’ambiente e l’economia. Al di là della fattibilità di questa iniziativa, varie cose poi non tornano nei numeri presentati da Coldiretti.
Grazie a un «grande piano nazionale» – ha scritto Coldiretti – bisogna «arrivare a raccogliere il 50 per cento dell’acqua piovana che potrebbe essere utilizzata per una molteplicità di altri utilizzi, riducendo il prelievo di quella potabile». Nel 2022 e nel 2023 questo appello era già stato rivolto da Prandini ai partiti e ai politici, in particolare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
In questo piano, annunciato da tempo, c’è però un grosso problema di fondo. Paradossalmente, se davvero si riuscisse a trattenere la metà di tutta la pioggia che cade ogni anno sull’Italia, il nostro Paese rimarrebbe senz’acqua, con enormi danni per l’ambiente e l’economia. Al di là della fattibilità di questa iniziativa, varie cose poi non tornano nei numeri presentati da Coldiretti.