Nelle ultime settimane in Italia i casi di contagio da coronavirus stanno diminuendo e gli indicatori sull’andamento dell’epidemia appaiono in miglioramento. Per esempio, il tasso di positività – il rapporto tra positivi trovati e tamponi fatti – sta calando, i decessi sembrano aver superato il picco e gli ospedali iniziano a svuotarsi.
C’è però un’eccezione: il Veneto.
Oggi la regione governata dal leghista Luca Zaia, spesso elogiato negli scorsi mesi per la gestione della prima ondata, appare in difficoltà e la situazione è in peggioramento. Nonostante tutto però né la Regione né il governo sembrano intenzionati, almeno per ora, a imporre misure più restrittive.
Vediamo che cosa dicono i numeri sul Veneto e perché mostrano che il virus, in questa zona, sta circolando di più che altrove.
C’è però un’eccezione: il Veneto.
Oggi la regione governata dal leghista Luca Zaia, spesso elogiato negli scorsi mesi per la gestione della prima ondata, appare in difficoltà e la situazione è in peggioramento. Nonostante tutto però né la Regione né il governo sembrano intenzionati, almeno per ora, a imporre misure più restrittive.
Vediamo che cosa dicono i numeri sul Veneto e perché mostrano che il virus, in questa zona, sta circolando di più che altrove.