Tra il 27 dicembre e il 2 gennaio in Italia sono stati registrati 680 mila nuovi casi di coronavirus, quasi il triplo rispetto alla settimana precedente, quando i nuovi casi erano stati 260 mila. Il forte aumento dei contagi è in gran parte dovuto alla diffusione della variante omicron, più contagiosa rispetto alle precedenti in circolazione.
Nel nostro Paese numeri così alti non si sono mai visti dall’inizio della pandemia, mentre i dati sui ricoverati in ospedale e sui decessi sono per il momento ancora lontani dai picchi del passato, soprattutto grazie al contributo dato dalla campagna vaccinale. Secondo alcuni – da giornalisti a politici, passando per medici – questo scenario dovrebbe invitare a dare meno peso al dato sui nuovi contagi giornalieri, mentre bisognerebbe concentrarsi di più sulla pressione ospedaliera.
Questa posizione ha però una serie di limiti: i dati sui nuovi contagi rimangono ancora l’indicatore più affidabile per capire come si sta evolvendo l’epidemia e per agire di conseguenza.
Nel nostro Paese numeri così alti non si sono mai visti dall’inizio della pandemia, mentre i dati sui ricoverati in ospedale e sui decessi sono per il momento ancora lontani dai picchi del passato, soprattutto grazie al contributo dato dalla campagna vaccinale. Secondo alcuni – da giornalisti a politici, passando per medici – questo scenario dovrebbe invitare a dare meno peso al dato sui nuovi contagi giornalieri, mentre bisognerebbe concentrarsi di più sulla pressione ospedaliera.
Questa posizione ha però una serie di limiti: i dati sui nuovi contagi rimangono ancora l’indicatore più affidabile per capire come si sta evolvendo l’epidemia e per agire di conseguenza.