Il PD vuole sanzionare chi usa l’intelligenza artificiale per creare immagini d’odio

Lo chiede un disegno di legge presentato dal partito di Schlein al Senato, dopo il caso delle immagini pubblicate dalla Lega contro i migranti  
Una delle immagini contro i migranti create con l’intelligenza artificiale dalla Lega – Fonte: Pagina Facebook Lega Salvini premier
Una delle immagini contro i migranti create con l’intelligenza artificiale dalla Lega – Fonte: Pagina Facebook Lega Salvini premier
Nuove multe e più controlli su tutti i mezzi di comunicazione, in particolare i social network. È quanto prevede un disegno di legge del Partito Democratico, presentato al Senato, contro chi diffonde «espressioni d’odio» e chi diffama «un gruppo di persone». Il disegno di legge è stato presentato il 13 maggio dal senatore del PD Antonio Nicita ed è stato sottoscritto da diversi colleghi di partito, tra cui il capogruppo Francesco Boccia. Nicita ha spiegato a Pagella Politica che il testo nasce anche in seguito al caso delle immagini create dalla Lega con l’intelligenza artificiale e utilizzate contro le persone migranti sui social network.

Come abbiamo raccontato di recente, da tempo le pagine social ufficiali della Lega e del suo leader Matteo Salvini – su Facebook, Instagram e X – sono piene di post che rimandano a casi di cronaca con protagonisti immigrati, spesso di fede musulmana. Si tratta per esempio di post su migranti coinvolti in casi di violenze contro poliziotti, ragazze e bambini, accompagnati da immagini create con l’intelligenza artificiale, che a prima vista sembrano vere. In più, per rendere le scene più credibili, i volti delle persone raffigurate – che non esistono davvero con quelle sembianze – sono spesso pixelati, ossia coperti con dei pixel, come se si volesse tutelarne la privacy.

LEGGI LA GUIDA AI REFERENDUM DI GIUGNO

Ti spiega in modo chiaro e semplice:
• che cosa chiedono i cinque referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro;
• le ragioni di chi è a favore e di chi è contrario;
• le posizioni dei partiti;
• e come funziona il voto, anche per chi vive fuorisede.
Scopri come riceverla gratis
Lo scorso 18 aprile le immagini create dalla Lega con l’intelligenza artificiale contro i migranti sono finite all’attenzione del PD e di Alleanza Verdi-Sinistra, che con Nicita e il deputato Francesco Emilio Borrelli hanno presentato una segnalazione formale all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), un’autorità indipendente che ha il compito di tutelare i consumatori e garantire la concorrenza nel mercato della comunicazione.

Negli ultimi giorni il PD ha quindi presentato al Senato un testo con nuove misure contro chi diffonde odio verso determinati gruppi di persone, in particolare contro chi lo fa sui social network pubblicando immagini create con l’intelligenza artificiale. Il testo non è ancora pubblicamente disponibile, ma Pagella Politica ne ha potuto prendere visione.
Il titolo del disegno di legge presentato al Senato dal Partito Democratico contro la diffamazione verso gruppi di persone
Il titolo del disegno di legge presentato al Senato dal Partito Democratico contro la diffamazione verso gruppi di persone
Il disegno di legge stabilisce innanzitutto una definizione di «espressione d’odio», ossia «qualsiasi espressione, discorso, rappresentazione o manifestazione» che offenda la reputazione altrui, rafforzando pregiudizi o discriminazioni, soprattutto se legata a caratteristiche identitarie come etnia, religione, genere, orientamento sessuale o disabilità. In più, il testo dà una definizione della «diffamazione verso un gruppo di persone», cioè una forma specifica di espressione d’odio rivolta collettivamente a una comunità o ai suoi membri, «indipendentemente dalla presenza della persona offesa nel momento della comunicazione», ossia a prescindere che il gruppo di persone offese sia presente fisicamente nel momento dell’offesa, e quindi pure sui social network.

Il disegno di legge non introduce nuovi reati per fronteggiare la diffusione di messaggi d’odio, ma multe specifiche che dovranno essere stabilite dall’Agcom nei confronti dei responsabili della diffusione di questi messaggi, su qualsiasi mezzo di comunicazione. In particolare, il testo prevede che chi diffonde messaggi che costituiscono espressioni d’odio o diffamazione verso gruppi di persone, compresi contenuti creati con l’intelligenza artificiale, può incorrere in una sanzione economica da mille a 10 mila euro e se le piattaforme digitali non intervengono per rimuovere questi contenuti possono essere sanzionate con multe fino a 100 mila euro, con la possibilità di essere aumentate fino a cinque volte a seconda della grandezza della piattaforma e del suo pubblico.

Entro 90 giorni dall’eventuale entrata in vigore del disegno di legge, l’Agcom dovrà approvare un proprio regolamento che stabilisce le modalità con cui è possibile segnalare all’autorità i messaggi d’odio verso gruppi di persone, il procedimento per l’applicazione delle sanzioni, quello per segnalare all’autorità giudiziaria i presunti responsabili e la scrittura di relazioni semestrali sulle segnalazioni ricevute.

Il disegno di legge prevede anche misure preventive, tra cui l’ideazione da parte del governo di campagne di sensibilizzazione sul rispetto reciproco e sull’importanza di combattere l’odio e la discriminazione, percorsi educativi nelle scuole per insegnare il rispetto delle diversità e l’uso responsabile dei mezzi di comunicazione. Per sostenere queste attività, è prevista l’istituzione di un Fondo per la prevenzione della diffamazione e delle espressioni d’odio, finanziato dallo Stato inizialmente con 5 milioni di euro e successivamente alimentato grazie alle sanzioni previste dalla legge.

Per diventare legge a tutti gli effetti, il disegno di legge del PD dovrà essere esaminato e approvato prima dal Senato e poi dalla Camera, nello stesso testo.

Al momento in Italia sono già previste comunque sanzioni da parte dell’Agcom nei confronti delle testate giornalistiche, come televisioni, radio e giornali, che diffondono messaggi d’odio verso gruppi di persone, ma senza riferimenti specifici ai contenuti creati con l’intelligenza artificiale. Il Testo unico dei servizi di media audiovisivi, che regola vari settori della comunicazione in Italia, prevede (comma 2, lettera g) sanzioni da 30 mila a 600 mila euro per chi offende e diffama un gruppo di persone su qualsiasi testata giornalistica, rete televisiva o radiofonica, secondo quanto previsto dall’Agcom nel regolamento sulla tutela dei diritti fondamentali della persona. 

Per esempio, lo scorso 16 maggio l’Agcom ha sanzionato il gruppo editoriale de Il Sole 24 Ore per alcune frasi dette dal giornalista Vittorio Feltri nel corso di una puntata del programma radiofonico “La Zanzara”, su Radio24. Il 28 novembre 2024, ospite del programma, Feltri aveva pronunciato frasi come «i musulmani, ma io gli sparerei in bocca» e «io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori». Per l’Agcom, queste affermazioni sono «suscettibili di diffondere, propagandare o istigare l’odio e la discriminazione nei confronti di un gruppo di persone, in palese contrasto con l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea». L’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea vieta ogni tipo di discriminazione, che sia di tipo sessuale, etnica o religiosa. Inoltre, secondo l’Agcom, il comportamento dei conduttori de “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, «non ha efficacemente impedito gli effetti» delle affermazioni di Feltri.
Newsletter

Conti in tasca

Ogni giovedì
Si dice che l’economia ormai sia diventata più importante della politica: in questa newsletter Massimo Taddei prova a vedere se è vero. Qui un esempio.

Ultimi articoli