Ieri tutti i principali partiti italiani hanno commemorato il primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, che il 7 ottobre 2023 ha causato la morte di circa 1.200 israeliani. Da quella data, sotto i bombardamenti israeliani contro la striscia di Gaza, poi invasa dall’esercito israeliano, sono morti circa 42 mila palestinesi, secondo i dati del Ministero della Salute di Gaza. Nelle sinagoghe di Roma e Milano si sono tenuti eventi a cui hanno partecipato le più alte cariche dello Stato, e in generale i leader politici hanno espresso solidarietà al popolo israeliano per l’attacco subìto, sebbene con sfumature diverse.
Diversi esponenti del governo hanno partecipato alla cerimonia organizzata al Tempio maggiore di Roma, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nel corso dell’evento ha detto che il nostro Paese non dimenticherà «la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas». La leader di Fratelli d’Italia ha criticato poi la mancata condanna dei fatti del 7 ottobre da parte dei manifestanti pro-Palestina, parlando di una «reticenza che tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti». Oltre a Meloni, al Tempio maggiore erano presenti parlamentari e politici di vari schieramenti e anche alcuni ministri, tra cui il segretario della Lega Matteo Salvini, che ieri ha pubblicato un video sui social network «per ricordare sempre il diritto di Israele a esistere, a difendersi e a convivere finalmente in pace con i popoli vicini, contro l’orrore del terrorismo islamico».
Nel pomeriggio, alla Sinagoga centrale di Milano si è tenuta un’altra commemorazione delle vittime, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa e la senatrice a vita Liliana Segre. Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, in questi giorni in Argentina, ha ricordato su X le vittime del 7 ottobre, sottolineando che l’Italia è «in prima linea contro ogni forma di antisemitismo e impegnata per arrivare ad una soluzione di pace nella regione».
Nessuno dei leader dell’opposizione – tranne uno come vedremo – ha partecipato alle commemorazioni di Roma e Milano, a cui comunque erano presenti esponenti di tutti i principali partiti in Parlamento. In ogni caso, tutti i leader all’opposizione del governo Meloni hanno condannato a vario titolo gli attacchi terroristici di Hamas. Per esempio, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito i fatti del 7 ottobre «vigliacchi e atroci», aggiungendo però che «i palestinesi non possono subire una punizione collettiva» per quegli eventi e chiedendo uno sforzo diplomatico per ottenere un cessate il fuoco in tutto il Medio Oriente.
«Il 7 ottobre è stato un giorno di atroce violenza e il 7 ottobre è iniziato l’orrore senza fine, con la devastante e criminale carneficina di oltre 40 mila civili palestinesi a Gaza per mano del governo Netanyahu, i morti e gli sfollati in Libano», ha commentato in una nota il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ha definito l’Italia e l’Unione europea «assenti ingiustificati» nelle trattative diplomatiche per la fine del conflitto. Posizioni simili sono state espresse dai leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che in due note separate hanno condannato gli attentati di Hamas, criticando allo stesso tempo la risposta del governo Netanyahu e chiedendo il riconoscimento italiano dello Stato di Palestina.
L’unico tra i leader dei partiti di opposizione presente alla sinagoga di Roma è stato il segretario di Azione Carlo Calenda, che ha definito l’attacco dello scorso anno «un atto barbarico di terrorismo». Calenda ha aggiunto che «Israele a Gaza non solo sbaglia profondamente, perché quello che sta facendo è inammissibile, ma ha anche perso la bussola morale». Il presidente di Italia Viva Matteo Renzi ha criticato le parole di alcune organizzazioni pro-Palestina, secondo cui l’attacco di Hamas ha rappresentato «l’inizio di una rivoluzione». «Il 7 ottobre non è stato “l’inizio di una rivoluzione” come dicono gli antisemiti. Il 7 ottobre è stato il più tragico massacro del popolo ebraico dai tempi di Hitler», ha scritto Renzi su Instagram, aggiungendo che «Israele ha il diritto – e io aggiungo il dovere – di esistere».
Diversi esponenti del governo hanno partecipato alla cerimonia organizzata al Tempio maggiore di Roma, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nel corso dell’evento ha detto che il nostro Paese non dimenticherà «la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas». La leader di Fratelli d’Italia ha criticato poi la mancata condanna dei fatti del 7 ottobre da parte dei manifestanti pro-Palestina, parlando di una «reticenza che tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti». Oltre a Meloni, al Tempio maggiore erano presenti parlamentari e politici di vari schieramenti e anche alcuni ministri, tra cui il segretario della Lega Matteo Salvini, che ieri ha pubblicato un video sui social network «per ricordare sempre il diritto di Israele a esistere, a difendersi e a convivere finalmente in pace con i popoli vicini, contro l’orrore del terrorismo islamico».
Nel pomeriggio, alla Sinagoga centrale di Milano si è tenuta un’altra commemorazione delle vittime, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa e la senatrice a vita Liliana Segre. Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, in questi giorni in Argentina, ha ricordato su X le vittime del 7 ottobre, sottolineando che l’Italia è «in prima linea contro ogni forma di antisemitismo e impegnata per arrivare ad una soluzione di pace nella regione».
Nessuno dei leader dell’opposizione – tranne uno come vedremo – ha partecipato alle commemorazioni di Roma e Milano, a cui comunque erano presenti esponenti di tutti i principali partiti in Parlamento. In ogni caso, tutti i leader all’opposizione del governo Meloni hanno condannato a vario titolo gli attacchi terroristici di Hamas. Per esempio, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito i fatti del 7 ottobre «vigliacchi e atroci», aggiungendo però che «i palestinesi non possono subire una punizione collettiva» per quegli eventi e chiedendo uno sforzo diplomatico per ottenere un cessate il fuoco in tutto il Medio Oriente.
«Il 7 ottobre è stato un giorno di atroce violenza e il 7 ottobre è iniziato l’orrore senza fine, con la devastante e criminale carneficina di oltre 40 mila civili palestinesi a Gaza per mano del governo Netanyahu, i morti e gli sfollati in Libano», ha commentato in una nota il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ha definito l’Italia e l’Unione europea «assenti ingiustificati» nelle trattative diplomatiche per la fine del conflitto. Posizioni simili sono state espresse dai leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che in due note separate hanno condannato gli attentati di Hamas, criticando allo stesso tempo la risposta del governo Netanyahu e chiedendo il riconoscimento italiano dello Stato di Palestina.
L’unico tra i leader dei partiti di opposizione presente alla sinagoga di Roma è stato il segretario di Azione Carlo Calenda, che ha definito l’attacco dello scorso anno «un atto barbarico di terrorismo». Calenda ha aggiunto che «Israele a Gaza non solo sbaglia profondamente, perché quello che sta facendo è inammissibile, ma ha anche perso la bussola morale». Il presidente di Italia Viva Matteo Renzi ha criticato le parole di alcune organizzazioni pro-Palestina, secondo cui l’attacco di Hamas ha rappresentato «l’inizio di una rivoluzione». «Il 7 ottobre non è stato “l’inizio di una rivoluzione” come dicono gli antisemiti. Il 7 ottobre è stato il più tragico massacro del popolo ebraico dai tempi di Hitler», ha scritto Renzi su Instagram, aggiungendo che «Israele ha il diritto – e io aggiungo il dovere – di esistere».