Il Parlamento europeo ha confermato per un voto l’immunità a Ilaria Salis

I voti a favore della protezione per la parlamentare europea sono stati 306, mentre i contrari 305
La foto pubblica da Ilaria Salis su X dopo il risultato della votazione sulla sua immunità – Fonte: Profilo X Ilaria Salis
La foto pubblica da Ilaria Salis su X dopo il risultato della votazione sulla sua immunità – Fonte: Profilo X Ilaria Salis
Nella tarda mattinata di martedì 7 ottobre il Parlamento europeo ha confermato, con un solo voto di scarto, l’immunità parlamentare per Ilaria Salis, parlamentare europea di Alleanza Verdi-Sinistra. 

Alla votazione hanno partecipato 628 parlamentari: i voti favorevoli alla proposta di non revocare l’immunità sono stati 306, mentre i contrari – e dunque favorevoli alla revoca – sono stati 305. Gli astenuti sono stati 17.
Il risultato della votazione sulla proposta di non revocare l’immunità a Ilaria Salis – Fonte: Parlamento europeo
Il risultato della votazione sulla proposta di non revocare l’immunità a Ilaria Salis – Fonte: Parlamento europeo
Siccome il voto è stato segreto, non è possibile sapere con certezza come hanno votato i singoli parlamentari europei dei partiti italiani. Nelle scorse settimane, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega avevano chiesto la revoca dell’immunità a Salis. Al Parlamento europeo, i tre partiti fanno parte rispettivamente del gruppo dei Conservatori e Riformisti, del gruppo del Partito Popolare Europeo e di quello dei Patrioti per l’Europa. Per confermare l’immunità a Salis si sono schierati apertamente il Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra, che fanno parte rispettivamente del gruppo dei Socialisti & Democratici e del gruppo della Sinistra (The Left).

Lo scorso 23 settembre la richiesta dell’Ungheria di revocare l’immunità a Salis è stata esaminata dalla Commissione Affari giuridici (JURI) del Parlamento Ue, che si occupa delle questioni legali, comprese le richieste di revoca o difesa dell’immunità dei parlamentari europei. In quell’occasione, la Commissione JURI aveva respinto con voto segreto la revoca dell’immunità per Salis e aveva formulato la proposta di non revocare l’immunità alla parlamentare europea di Alleanza Verdi-Sinistra, su cui poi si è espresso il Parlamento Ue. 

I voti contrari alla revoca dell’immunità erano stati 13, mentre i favorevoli 12. Secondo fonti stampa, in commissione erano stati decisivi i voti contrari di alcuni deputati del Partito Popolare Europeo (PPE).

L’immunità parlamentare

L’immunità è un privilegio in base al quale i parlamentari europei non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti per le loro opinioni e i voti espressi, e sono esentati da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario.

A ottobre 2024 l’Ungheria aveva presentato una richiesta di revoca dell’immunità a Salis, dopo che quest’ultima aveva fatto un discorso al Parlamento europeo alla presenza del primo ministro ungherese Viktor Orbán, dichiarando che sotto il suo governo l’Ungheria «è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno Stato etnico autoritario che alcuni addirittura chiamano una moderna tirannia».

Tra febbraio 2023 e maggio 2024, Salis è stata detenuta per oltre un anno in un carcere di Budapest, in attesa del processo in cui è accusata di aver aggredito alcuni militanti neonazisti durante uno scontro in Ungheria. A giugno 2024, dopo alcuni giorni agli arresti domiciliari, l’insegnante e attivista italiana è tornata in libertà grazie alla sua elezione al Parlamento europeo, nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra.

In passato, in alcuni casi è stato riconosciuto che l’immunità parlamentare può valere anche per fatti avvenuti prima dell’inizio del mandato, poiché, per garantire l’indipendenza e il corretto funzionamento del Parlamento europeo, non è rilevante se il fatto sia stato commesso prima o dopo l’elezione.

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