Il 15 settembre è stato depositato alla Camera il documento con cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano hanno presentato la loro difesa rispetto alle accuse sul caso Almasri. Njeem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica, il 21 gennaio era stato fermato per alcune ore in Italia e successivamente rimpatriato in Libia dal governo italiano, nonostante nei suoi confronti pendesse un mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l’umanità.
La memoria depositata dai tre esponenti del governo sarà esaminata dalla Giunta per le autorizzazioni, che dovrà esprimersi sulla richiesta del Tribunale dei ministri di Roma di processarli. A Nordio viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e il concorso in favoreggiamento, mentre Piantedosi e Mantovano sono accusati di concorso in peculato. I lavori della Giunta dovrebbero concludersi entro la fine di settembre e, in seguito, sarà l’aula della Camera a decidere se autorizzare o meno il processo nei confronti dei membri del governo. Al momento, questa eventualità appare poco probabile.
Il testo integrale della memoria difensiva non è accessibile pubblicamente, ma il 17 settembre è stato illustrato in sintesi durante una seduta della Giunta dal deputato del Partito Democratico Federico Gianassi, relatore incaricato di presentare il documento che sarà messo ai voti. Punto per punto, vediamo quanto sono solide le argomentazioni avanzate da Nordio, Piantedosi e Mantovano a propria difesa.
La memoria depositata dai tre esponenti del governo sarà esaminata dalla Giunta per le autorizzazioni, che dovrà esprimersi sulla richiesta del Tribunale dei ministri di Roma di processarli. A Nordio viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e il concorso in favoreggiamento, mentre Piantedosi e Mantovano sono accusati di concorso in peculato. I lavori della Giunta dovrebbero concludersi entro la fine di settembre e, in seguito, sarà l’aula della Camera a decidere se autorizzare o meno il processo nei confronti dei membri del governo. Al momento, questa eventualità appare poco probabile.
Il testo integrale della memoria difensiva non è accessibile pubblicamente, ma il 17 settembre è stato illustrato in sintesi durante una seduta della Giunta dal deputato del Partito Democratico Federico Gianassi, relatore incaricato di presentare il documento che sarà messo ai voti. Punto per punto, vediamo quanto sono solide le argomentazioni avanzate da Nordio, Piantedosi e Mantovano a propria difesa.