Italia Viva fa confusione sull’export verso gli Stati Uniti

Il partito di Renzi accusa Forza Italia di diffondere dati sbagliati. In realtà confronta indicatori diversi
ANSA
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Il 20 novembre, Italia Viva ha accusato Forza Italia di dire bugie sull’export italiano verso gli Stati Uniti. In un post sui social network, il partito di Matteo Renzi ha accostato due immagini: in una compare un post di Forza Italia del 15 novembre, in cui il partito di Antonio Tajani ha rilanciato un articolo del Giornale, intitolato: “Export italiano più forte dei dazi. Boom di acquisti degli Stati Uniti”; nell’altra immagine, Italia Viva ha messo un articolo del Corriere della Sera, intitolato: “Gli Stati Uniti certificano la grande frenata dell’export italiano. Il crollo del 26 per cento”. 
Dunque, secondo Italia Viva, «Forza Italia esulta annunciando che l’export italiano è più forte dei dazi», ma «purtroppo la realtà li smentisce», e il «boom» delle esportazioni sarebbe avvenuto «al contrario», cioè con un calo. 

Abbiamo controllato e il partito di Renzi contrappone due statistiche che in realtà parlano di cose diverse.
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Il post di Forza Italia fa riferimento ai dati sul commercio con l’estero pubblicati dall’ISTAT il 14 novembre. Secondo l’istituto nazionale di statistica, nel mese di settembre il valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti è aumentato del 35 per cento circa rispetto allo stesso mese del 2024. Lo scorso settembre l’export verso il mercato statunitense è cresciuto anche rispetto ad agosto, quando però – con tutta probabilità a causa dell’entrata in vigore dei dazi al 15 per cento – c’era stato un forte calo rispetto a luglio, con le esportazioni verso gli Stati Uniti scese del 50 per cento circa. Nel complesso, secondo ISTAT tra gennaio e settembre 2025 l’export italiano verso gli Stati Uniti è aumentato del 9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. 

L’articolo del Corriere della Sera – pubblicato sull’edizione cartacea del 20 novembre – cita come fonte i dati del US Census Bureau (un’agenzia del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti), usciti in ritardo a causa dello shutdown, ossia la temporanea chiusura delle attività federali dovuta al mancato accordo sul bilancio. Secondo questa fonte, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono calate ad agosto del 26 per cento rispetto a luglio e del 17 per cento rispetto ad agosto 2024.

Lo stesso articolo del Corriere della Sera ha sottolineato che l’export italiano ha messo «a segno un rimbalzo in settembre, come segnalato dai rispettivi dati nazionali». «Ma potrebbe trattarsi di ricostituzione delle scorte dopo la frenata nella stagione più calda dei negoziati sui dazi», ha aggiunto.

Ricapitolando: Italia Viva mette a confronto due dati che non sono comparabili, perché si riferiscono a mesi diversi e provengono da istituti statistici diversi, che registrano le operazioni commerciali con criteri e tempistiche non identiche. Il dato negativo di agosto non smentisce il rimbalzo di settembre rilevato da ISTAT, che lo stesso Corriere della Sera riconosce. Ne deriva che la contrapposizione costruita nel post di Italia Viva non dimostra una contraddizione nelle affermazioni di Forza Italia.

Resta comunque vero che l’ottimismo del partito di Tajani è prematuro, perché gli effetti dei nuovi dazi statunitensi andranno valutati sul medio periodo e non possono essere dedotti da un singolo mese positivo, le cui oscillazioni possono offrire segnali utili ma non sempre pienamente rappresentativi della tendenza di fondo.

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