Il 10 novembre, durante un evento a Bari in vista delle elezioni regionali in Puglia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato il sindacato CGIL per aver programmato uno sciopero generale il 12 dicembre, nonostante il governo abbia accolto una sua proposta per abbassare le tasse.
«Siamo intervenuti in favore dei lavoratori con redditi bassi, abbattendo al 5 per cento la tassazione sugli incrementi retributivi legati ai rinnovi dei contratti», ha detto Meloni. «Pensate, una misura che ci chiedevano i sindacati, una misura che ci chiedeva la CGIL. Come ha risposto la CGIL? Con lo sciopero generale».
È vero che il governo ha ripreso un’idea avanzata dai sindacati, ma la misura approvata è molto più limitata: è parziale, temporanea e riguarda solo una parte dei lavoratori. Non coincide quindi con la richiesta più ampia della CGIL di detassare gli aumenti contrattuali per tutti.
«Siamo intervenuti in favore dei lavoratori con redditi bassi, abbattendo al 5 per cento la tassazione sugli incrementi retributivi legati ai rinnovi dei contratti», ha detto Meloni. «Pensate, una misura che ci chiedevano i sindacati, una misura che ci chiedeva la CGIL. Come ha risposto la CGIL? Con lo sciopero generale».
È vero che il governo ha ripreso un’idea avanzata dai sindacati, ma la misura approvata è molto più limitata: è parziale, temporanea e riguarda solo una parte dei lavoratori. Non coincide quindi con la richiesta più ampia della CGIL di detassare gli aumenti contrattuali per tutti.