Davvero Cina e India sono i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra?

Abbiamo verificato quanto è fondata l’accusa di Giorgia Meloni contro i due Paesi, i cui capi di Stato non si sono presentati alla COP27
ANSA
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Lunedì 7 novembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a Sharm El-Sheik, in Egitto, al vertice dei capi di Stato e di governo della Cop27, la conferenza annuale delle Nazioni unite sul clima. «Siamo tutti chiamati a compiere sforzi più profondi e più rapidi per proteggere il nostro pianeta, la nostra casa comune», ha scritto Meloni su Facebook, aggiungendo che «nessuno può tirarsi fuori da una sfida che è globale. Soprattutto le nazioni maggiormente responsabili dell’emissione di gas serra, le quali, non a caso, hanno disertato questa Cop27». 

Il riferimento implicito della presidente del Consiglio è, tra gli altri, a Cina e India, i cui due presidenti, Xi Jinping e Narendra Modi, hanno deciso di non partecipare al vertice sul clima in Egitto. 

Ma davvero questi due Paesi, già criticati in passato da Meloni sul tema dell’ambiente, sono tra i maggiori «responsabili» delle emissioni che hanno causato e stanno causando i cambiamenti climatici? La risposta non è così scontata come si potrebbe pensare.

I Paesi che emettono di più

Secondo i dati più aggiornati di Our world in data, un progetto dell’Università di Oxford, nel 2019 – dunque prima della pandemia di Covid-19 – la Cina ha emesso nell’atmosfera oltre 12 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, un’unità di misura usata per mettere insieme tutti i gas serra, che contribuiscono con un peso diverso al riscaldamento globale. Nel 2019, circa il 24 per cento di tutte le emissioni di CO2 equivalente prodotte nel mondo veniva dalla Cina, al primo posto tra tutte le nazioni, seguita da Stati Uniti (5,8 miliardi di tonnellate, l’11,6 per cento su quelle mondiali) e India (3,4 miliardi di tonnellate, il 6,8 per cento), che da sola aveva emesso più di tutti e 27 i Paesi dell’Unione europea messi insieme (3,1 miliardi di tonnellate). Per avere un ordine di grandezza, nel 2019 l’Italia era ventiquattresima in classifica, con quasi 380 milioni di tonnellate di CO2 equivalente emesse (quasi 0,4 miliardi).
Questi numeri sembrano dimostrare che Meloni ha ragione e che Cina e India sono effettivamente tra gli Stati «maggiormente responsabili dell’emissione di gas serra» in tutto il mondo. Va inoltre sottolineato che le emissioni di CO2 di questi due Paesi crescono in modo rapido e costante da tempo. 

Le emissioni pro capite…

I dati sulle emissioni complessive di gas serra in un anno danno però solo un quadro parziale della situazione. Le classifiche, infatti, cambiano se si guarda il fenomeno da prospettive diverse.

Se si rapportano le emissioni di CO2 equivalente prodotte dai Paesi con la loro popolazione, si scopre che nel 2019 la Cina era cinquantaduesima in classifica, con 8,4 tonnellate emesse ogni suo abitante, e l’India addirittura centocinquantunesima, con 2,5 tonnellate per abitante. Tra i Paesi principali nelle posizioni più alte della classifica, escludendo le nazioni più piccole, troviamo per esempio l’Australia (24,1 tonnellate per abitante), l’Arabia Saudita (21,1 tonnellate), il Canada (20,7 tonnellate) e gli Stati Uniti (17,5 tonnellate). L’Italia, con 6,2 tonnellate per abitante, era ottantunesima.

… e quelle cumulate

I dati che abbiamo visto finora sono poi limitati alle sole emissioni prodotte in un singolo anno. Quando si parla di attività umane, di emissioni di gas serra e di cambiamenti climatici, è però fondamentale tenere in considerazione quanto successo nei decenni scorsi. Come spiega Carbon Brief, un sito specializzato nella divulgazione sui cambiamenti climatici, c’è una relazione diretta e lineare tra le emissioni totali rilasciate nell’atmosfera e l’aumento medio delle temperature sulla superficie terrestre. E le emissioni di gas serra prodotte secoli o decenni fa, con l’utilizzo dei combustibili fossili e il consumo delle foreste e del suolo, continuano a contribuire ancora oggi al riscaldamento del pianeta. 

Secondo le stime di Carbon Brief, dall’inizio della rivoluzione industriale in poi, le attività umane hanno prodotto l’emissione di circa 2.500 miliardi di tonnellate di CO2. Tra il 1850 e il 2021, gli Stati Uniti sono il principale Paese responsabile per la quantità di emissioni rilasciate nell’atmosfera, circa 510 miliardi di tonnellate (il 20,4 per cento sul totale), seguite dalla Cina, con circa 285 miliardi (11,4 per cento). L’India è settima, con quasi 86 miliardi di tonnellate (3,4 per cento). I quattro grandi Paesi europei – Germania, Francia, Regno Unito e Italia – hanno contribuito complessivamente per quasi 230 miliardi di tonnellate, il 9,2 per cento circa. Da una prospettiva storica, quindi, le percentuali di Cina e India sul totale delle emissioni umane sono più basse di quelle registrate soltanto nel 2019.
Infine, non va dimenticato un ultimo aspetto. Le statistiche analizzate finora considerano le emissioni prodotte all’interno dei confini dei Paesi, ma spesso uno Stato emette gas serra per produrre prodotti che poi sono consumati all’estero. Secondo Our world in data, per esempio, le emissioni degli Stati Uniti – che possiamo definire uno Stato “importatore di emissioni di CO2” – sarebbero per circa l’8 per cento più alte se si considerassero le emissioni prodotte all’estero per produrre prodotti consumati negli Stati Uniti. Quelle della Cina e dell’India – due Stati “esportatori di emissioni di CO2” – sarebbero invece rispettivamente inferiori del 10 per cento circa e dell’8,2 per cento.

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