I dati in breve:
• Da settimane i contagi sono in calo, ma restano al livello di fine ottobre, quando è iniziata la seconda ondata. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il Sud è l’area più colpita del Paese.
• Negli ospedali la situazione migliora, ma resta peggiore di quella di dicembre, in particolare per quanto riguarda le terapie intensive.
• Ci sono ancora oltre 300 morti al giorno, con un miglioramento al Nord e maggiore stabilità al Centro e al Sud.
Da oggi quasi otto italiani su dieci torneranno a vivere in zona gialla. Solo Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta restano in arancione, mentre l’unica regione in rosso è la Sardegna.
Ad oggi qual è la situazione dell’epidemia in Italia, tra contagi, ricoverati e morti? Rispetto alla seconda ondata di autunno siamo messi meglio? Abbiamo analizzato che cosa dicono i numeri: ci sono elementi incoraggianti, ma ancora tanti indicatori suggeriscono che i rischi restano alti.
Da oltre un mese i nuovi casi sono in calo costante, ma il miglioramento è stato minore al Sud, dove oggi si concentrano le regioni in arancione. Lo stress sugli ospedali sta scendendo, ma i ricoverati in intensiva, per esempio, restano a livelli da seconda ondata. I morti invece sono al livello di inizio dicembre.
• Da settimane i contagi sono in calo, ma restano al livello di fine ottobre, quando è iniziata la seconda ondata. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il Sud è l’area più colpita del Paese.
• Negli ospedali la situazione migliora, ma resta peggiore di quella di dicembre, in particolare per quanto riguarda le terapie intensive.
• Ci sono ancora oltre 300 morti al giorno, con un miglioramento al Nord e maggiore stabilità al Centro e al Sud.
***
Da oggi quasi otto italiani su dieci torneranno a vivere in zona gialla. Solo Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta restano in arancione, mentre l’unica regione in rosso è la Sardegna.
Ad oggi qual è la situazione dell’epidemia in Italia, tra contagi, ricoverati e morti? Rispetto alla seconda ondata di autunno siamo messi meglio? Abbiamo analizzato che cosa dicono i numeri: ci sono elementi incoraggianti, ma ancora tanti indicatori suggeriscono che i rischi restano alti.
Da oltre un mese i nuovi casi sono in calo costante, ma il miglioramento è stato minore al Sud, dove oggi si concentrano le regioni in arancione. Lo stress sugli ospedali sta scendendo, ma i ricoverati in intensiva, per esempio, restano a livelli da seconda ondata. I morti invece sono al livello di inizio dicembre.